Buone notizie per chi si appresta a comprare casa: secondo la Banca Centrale Europea, i mutui si preparano ad essere i più bassi di sempre.
In un momento storico dove un mutuo a tasso fisso è favorito a quello a tasso variabile (a causa dell’instabilità della situazione economica del Paese), dove sono sempre più i giovani che preferiscono contrarre un mutuo piuttosto che prendere casa in affitto e in cui è possibile anche usufruire di importanti mutui “verdi” per ristrutturare le abitazioni sotto un’ottica “green” per renderle più ecosostenibili, è sicuramente un dato pronto a farsi cogliere al balzo.
La notizia è proprio delle ultime settimane ed è stata già riportata da diverse testate. Esaminiamone insieme i dettagli.
Mutui: perché così bassi?
È stata proprio la BCE (Banca Nazionale Europea) a far trapelare, tramite l’uscente presidente Mario Draghi, che si ritiene pronta a tagliare i tassi e a lanciare un nuovo “allentamento quantitativo” (quantitative easing). Una dichiarazione che è nata dopo il calo della borsa tedesca di Giugno che ha avuto come conseguenza un minimo importante sul costo dei mutui a tasso fisso, ma anche variabile (per alcuni titoli, addirittura il livello toccato è stato il più basso di sempre); in più, i mercati sono convinti che la BCE taglierà il tasso sui depositi, motivo per il quale le aspettative guardano a rate variabili ancor più in discesa, con risparmi importanti di centinaia di euro all’anno per le famiglie.
La stima, ad esempio, parla di 300 euro annuali da conservare nel salvadanaio per mutui da 130mila euro da estinguere in 20 anni: non male, vero?
Le previsioni parlano anche di un risparmio di circa 10 euro al mese sulle rate residue di mutui a tassi variabili, riferendosi alla stessa cifra di partenza: ma poco si sa ancora sulle reali intenzioni della Banca Centrale (che potrebbe fare tagli addirittura maggiori), per cui si tratta solo di stime orientative.
Un quadro positivo che si innesta alla perfezione in un’Italia dove le domande di mutuo sono leggermente diminuite (-6%) nel primo quadrimestre dell’anno: non resta che attendere ulteriori sviluppi.
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