Se il mercato immobiliare italiano sta attraversando un momento di ripresa, anche nel Meridione, lo si deve in gran parte alla possibilità di stipulare un mutuo a tasso fisso, ad oggi l’opzione di finanziamento più scelta in tutti i frangenti.
Nuovo acquisto e surroga
Come sappiamo, un mutuo può essere acceso in contesto di nuovi acquisti ma anche spostato da una banca all’altra, quando subentrano condizioni economiche più vantaggiose per il cliente: gli italiani che hanno scelto la tipologia a tasso fisso per una nuova erogazione sono stati il 92%, mentre l’89% lo ha valutato per portare avanti operazioni di surroga. Percentuali altissime e che si discostano di diversi punti da quelle di qualche anno fa, dimostrando un’impennata esponenziale repentina e recente.
Ma da cosa deriva questa quasi totale unanimità?
I vantaggi
Bisogna tener presente che i tassi dei mutui sono rimasti pressoché invariati, perlomeno in linea generale: quello di un mutuo variabile della durata compresa tra 20 e 30 anni si aggira intorno allo 0,83% mentre per un fisso è di circa l’1,92%. Se non è una questione prettamente economica, quindi, cos’è?
Innanzitutto, c’è l’incertezza del futuro: il fatto che l’Italia stia uscendo dalla crisi e che i primi spiragli siano sotto gli occhi di tutti non implica, automaticamente, uno schieramento “coraggioso” nei riguardi di importanti investimenti economici. In un momento storico dove nulla è dato per certo, dalle manovre di bilancio (più o meno rifiutate da Bruxelles) ai rincari dell’IVA o ai sussidi per le famiglie meno abbienti (inclusi, ovviamente, incentivi ed agevolazioni fiscali), gli italiani sentono che è molto meglio restare in un range di poche ma sicure certezze per tirare avanti ed evitare di ricevere brutte sorprese (e stangate) in futuro. Proprio per questo, addirittura si è verificato che in tantissimi hanno rinunciato al risparmio del mutuo a costo variabile per mutarlo in uno a costo fisso, soltanto per la sicurezza delle rate future, che sarebbero potute diventare decisamente salate in altri scenari.
D’altro canto, i tassi fissi – perlomeno oggi – sono ad un minimo storico ed offrono sicuramente più garanzie rispetto a quelli variabili che, invece – proprio perché molto bassi potranno – nel prossimo futuro, sicuramente salire.
Una serie di motivazioni, insomma, che hanno messo anche le banche nella posizione di consigliare i propri clienti su questa linea, proprio per evitare di perderli in futuro.
Naturalmente, tutto questo non significa che i mutui variabili non abbiano dei vantaggi o che i tassi dei mutui fissi non possano risentire di eventuali crisi economiche future: si tratta soltanto dello spaccato della società odierna, alla ricerca di quelle sicurezze che, qualche generazione fa, erano date quasi per scontate.