Villa Comunale di Napoli: storia e curiosità

  • di Sara Cimmi
  • 3 anni fa
  • Napoli
  • 1

La Villa Comunale di Napoli è un giardino pubblico che separa il lungomare di via Caracciolo dalla Riviera di Chiaia. Essendo uno dei principali parchi ricchi di verde della città partenopea, la Villa Comunale è spesso meta di footing, jogging e passeggiate in bicicletta da parte dei più piccoli accompagnati dai genitori. Inoltre, la sua vicinanza con il mare la rende anche il luogo perfetto per una sosta romantica.

Luogo di interesse storico e sede di vari edifici di notevole importanza, all’interno della villa si trovano il Circolo della Stampa e la stazione zoologica Antonio Dohrn che ospita l’Acquario più antico d’Europa.

Ma la Villa Comunale che noi tutti conosciamo, non è sempre stata così, vediamo insieme come è cambiata negli anni e qual’è la sua interessante storia.

Storia della Villa Comunale di Napoli

Voluta da Ferdinando IV di Borbone, la VIlla Comunale fu edificata in una posizione perfetta per le passeggiate, come appunto espresso dal sovrano che desiderava “un passeggio da Re”

L’ideazione e la costruzione della Villa furono affidate a Carlo Vanvitelli nel 1778 il quale mise nella sua costruzione tutto l’impegno e la dedizione che possedeva,
Fu presentata al pubblico nel 1781 e mostrò un luogo da sogno pregno di stile francese e ricco di fontane ed opere d’arte come:

  • statua della Flora;
  • statua dell’Ercole;
  • statua del Toro Farnese.

Da quel momento la Villa  Comunale divenne il luogo preferito per il passeggio e lo svago esclusivamente della classe aristocratica, sia di giorno che di sera. L’accesso in effetti era interdetto a servi, poveri, scalzi, malvestiti e malintenzionati.

Soltanto un giorno all’anno, l’8 settembre era concesso il libero accesso alla Villa, affinchè tutta la popolazione potesse assistere al pomposo corteo reale che si recava alla chiesa di Piedigrotta.

Nel 1807 Giuseppe Bonaparte decise di espandere la Villa,  le dimensioni aumentarono notevolmente e si creò un’area boschetto. In più vennero aggiunte statue degli scultori Tommaso Solari e Giovanni Violani.
Nel 1834 venne completato l’ultimo tratto della villa ad opera di Stefano Gasse, il quale raggiunse l’odierna piazza della Repubblica, seguendo lo schema dei giardini all’inglese.

Alla fine dell’800 risale la costruzione della stazione zoologica, un classico edificio che richiama il carattere delle fabbriche rinascimentali fiorentine.

L’accesso alla VIlla fu consentito a tutti solo dopo il 1860.

Struttura della Villa

Liberamente ispirata alle “Tuilieres” parigine, la Villa Comunale offriva un bel passeggio per l’aristrocazioa napoletana. Nel corso degli anni, il parco ha vissuto varie trasformazioni fino ad assumere l’aspetto che noi tutti oggi conosciamo.

Oggi la Villa Comunale occupa un’area recintata di 110.000 mq, si estende tra piazza della Repubblica e piazza Vittoria.

L’ingresso principale è quello di Piazza Vittoria, ma presenta anche dei varchi d’accesso laterali non sempre aperti.

Nel parco sorgono diversi edifici quali:

  • la Casina pompeiana, destinata nel 1880 a ospitare mostre d’arte;
  • la grande Cassa Armonica in ghisa e vetro per i concerti;
  • l’Acquario della Stazione Zoologia Dohrn.

All’interno della VIlla troviamo inoltre varie fontane di interesse architettonico come:

  • la fontana di Santa Lucia;
  • la fontana del Ratto delle Sabine;
  • la fontana della Tazza di Porfido conosciuta anche come Fontana delle Paperelle.

L’aspetto odierno della Villa Comunale si deve al restauro avvenuto tra il 1997 e il 1999 ad opera di Alessandro Mendini e dal suo studio che, riproggettando l’illuminazione e riposizionando gli chalet, hanno reso la Villa Comunale di Napoli un luogo più sicuro e più praticabile da tutta la popolazione.

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