Napoli tra eleganza ed eventi storici: Palazzo Doria d’Angri

  • di Sara Cimmi
  • 3 anni fa
  • Napoli
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Il centro storico di Napoli è caratterizzato dalla presenza di numerosi edifici storici ricchi di prestigio ed arte. Tra i tanti, uno in particolare spicca molto sia per la sua struttura, sia per la valenza storica che ha assunto: Palazzo Doria D’Angri.

Situato in piazza Sette Settembre e lungo una parte di via Toledo, costruire il palazzo fu un’idea di Marcantonio Doria che affidò il disegno ed il  progetto a Luigi Vanvitelli. Palazzo Doria D’Angri viene ricordato nella storia soprattutto per un momento molto importante che lo vide protagonista: il 7 settembre 1860, dal balcone principale, Garibaldi annunciò alla folla esultante l’annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Stato Italiano. A ricordo di quel giorno, rimane appunto il nome della piazza dove si trova l’ingresso principale dell’edificio.

Quando agli inizi del ‘700 Marcantonio Doria decise di costruitre questo nuovo palazzo non sapeva che da lì a poco, nel 1760 sarebbe morto senza vedere realizzato il suo desiderio. L’onere passò quindi al figlio Giovanni Carlo che affidò il progetto a Luigi Vanvitelli, il fenomenale architetto che costruì la Reggia di Caserta, Vanvitelli però, ormai vecchio e stanco morì nel 1773 senza vedere ultimato il suo lavoro. Il progetto passo inizialmente nelle mani di Ferdinando Fuga, poi in quelle di Mario Gioffredo ed infine in quelle del suo assistente di fiducia: Carlo Vanvitelli, il figlio di Luigi, che ultimò la costruzione del palazzo nel 1778.

Struttura di Palazzo Doria D’Angri

Il palazzo ha una pianta trapeizoidale che si sviliuppa lungo una buona parte di via Toledo e via Monteoliveto, e comprende due cortili di forma esagonale e rettangolare.

La facciata principale è caratterizzata da un ingresso ad arco affiancato da due coppie di colonne toscane che sorreggono il balcone d’onore.

Completano il quadro altre due colonne ioniche perfettamente in linea con il gusto neoclassico dell’epoca; sopra, una lunetta ospita lo stemma dei Doria.

Il tetto è decorato da due statue in marmo, le uniche delle otto originarie sopravvissute alla Seconda Guerra Mondiale.

Le facciate laterali hanno nove balconi per piano; l’ultima facciata, sullo stretto vicolo Maddaloni, ripropone le linee della facciata di Largo 7 Settembre.

Gli interni di Palazzo Doria D’Angri

Oltre al cortile interno a pianta esagonale, il palazzo presenta al piano nobile una sala ellittica in stile roccocò, completamente in contrasto con lo stile neoclassico dell’esterno. Sempre su questo piano troviamo importanti stucchi e decorazioni e bellissimi affreschi, tra i quali il grande affresco Trionfo di Lamba Doria nella battaglia di Curzola, in cui è raffigurata la vittoria del 1298 dell’ammiraglio genovese sulla flotta veneziana, realizzato da Fedele FischettiAlessandro Fischetti e Costantino Desiderio.

Alla sala elittica si aggiungono il boudoir ed il Gabinetto degli specchi, fu proprio dal balcone del Gabinetto degli specchi che Garibaldi fece il suo discorso.

La gran parte degli arredi, delle sculture, delle porcellane e delle opere d’arte che la famiglia Doria era riuscita a racccogliere  negli anni, oggi è purtroppo andata persa a causa della vendita di molti pezzi all’asta.

Il palazzo è ben conservato infatti tutta la struttura è agibile, tanto che alcune ale dell’edificio sono oggi adibite a sale per conferenze ed eventi culturali.

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