Box auto: l’andamento del mercato in questo settore

La crisi del settore immobiliare che ha fortemente interessato l’Italia fino ad un paio d’anni fa non aveva risparmiato nemmeno i box auto, in molti casi esclusi dalla pertinenza di un immobile e opzionabili da acquistare/affittare in seconda battuta.

Nel 2017, nelle grandi città queste unità avevano perso addirittura lo 0,5% del loro valore, con una valutazione migliore soltanto in zone centrali e di difficile parcheggio; luoghi, insomma, o appartenenti alla parte storica di una grande città o caratterizzati, appunto, da una scarsa facilità nel parcheggiare sia per residenti che per avventori.

In ogni caso, le percentuali dicono che, anche in quel periodo, erano più le persone che compravano che quelle che affittavano, e non solo per una questione di investimento: questi piccoli locali erano destinati in maggioranza all’utilizzo proprio. Nonostante questo, i prezzi sono continuati a scendere vorticosamente per risalire soltanto in seguito.

Raccomandazioni

La ripresa del settore ha coinvolto, ovviamente, anche questo tipo di acquisti, ma è ancora possibile trovare svariate occasioni in tema di box auto. Occorre, però, sapersi districare, come in tutte le cose, per fare l’affare migliore. Ecco, quindi, qualche dritta da seguire.

Sicuramente si può andare sul sicuro quando si tratta di aree urbane centrali o storiche dove i parcheggi scarseggiano e la situazione resterà la stessa anche nel tempo: in quel caso, l’acquisto di un box risulterà sempre un ottimo investimento, sia a livello personale che d’affari. Lo stesso vale per zone interessate da un forte numero di uffici, poiché implicano la presenza quotidiana di persone provenienti dall’esterno che devono assicurarsi un posto anche a fronte di un eventuale alto numero di residenti; una questione affatto scontata, anzi.

In tutti gli altri casi, invece, uno sviluppo urbanistico recente potrebbe essere matrice di una futura condizione piuttosto equilibrata, poiché le progettazioni moderne tengono conto del giusto numero di box e posti atti a soddisfare le richieste dei residenti; meglio, quindi, studiare sempre l’ambito di appartenenza prima di muoversi.

In quanto a spese, ci sono vari fattori concomitanti da considerare:

  • gli oneri di gestione;
  • le spese condominiali;
  • la possibilità di usufruire di un’agevolazione fiscale che può arrivare anche al 50%.

Già, ma quali ne sono i requisiti di accesso? Innanzitutto, il contesto parla soltanto di un box già realizzato ed esistente oppure di una pertinenzialità con un’unità abitativa di un’autorimessa o un posto auto, anche comune. Inoltre, lo sgravio fiscale è previsto soltanto se esiste la proprietà o un patto di vendita futura del parcheggio da realizzare (o in corso di realizzazione), oltre ad una documentazione dei costi fornita dall’impresa costruttrice; da qui, però, è fondamentale eliminare le spese accessorie che sono sì agevolabili, ma non fanno parte di questo ambito preciso.

 

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