Se il 2016 era stato definito “un anno da dimenticare” relativamente al mercato immobiliare italiano, il 2018 ha decisamente aperto degli spiragli positivi che hanno riguardato tutta la Penisola.
In particolare, riferendoci al primo semestre, l’Agenzia delle Entrate ha confermato che le transazioni residenziali sono cresciute del 5% rispetto all’anno precedente, con 127.277 unità nel primo trimestre e 153.693 nel secondo. Ma il dato più importante è proprio quello che riguarda la città partenopea che, a livello semestrale, si è imposta sulle altre con la variazione più alta di tutte (+6,7%), seguita da Torino (+4%), Palermo (+3,1%), Milano (+2,8%), Firenze (+2%) e Genova (+1,1%). Addirittura, se Bologna è apparsa quasi stabile, con un piccolo rialzo del solo 0,3%, Roma ha mostrato un valore negativo di -1,3%.
Un risultato che fa ben sperare per il futuro e che si allinea nell’ottica di una metropoli in ripresa, con sempre più giovani inseriti nel mondo del lavoro e, soprattutto, sempre meno “fuga di cervelli“: anzi, in molti casi sono tantissimi i napoletani che sono ritornati in patria, nell’ultimo periodo, dopo un’esperienza consumata al Nord oppure all’estero.
In dettaglio
Tutto questo è, comunque, conseguenza di una differente gestione dell’intero sistema alla base del mercato immobiliare: se da un lato, infatti, si sono riscontrati dei miglioramenti nelle condizioni economico-lavorative dei partenopei, dall’altro è anche vero che si è registrato un leggero calo nei prezzi delle case – sempre riferendosi allo stesso intervallo di tempo relativo al 2017 – in entrambe le città presenti sul podio e cioè, appunto, Napoli (-0,4%) e Torino (-0,4%).
Quello che si osserva nel quadro generale, quindi, è una progressiva stabilizzazione.
Un trend positivo che sembra sia alla base delle previsioni per il secondo semestre del 2018 e che sarà tutto da vagliare a seguito delle riforme e delle nuove normative – anche in fatto di incentivi – previste dalla Legge di Bilancio 2018.
