Secondo stime odierne, sono più di un milione gli immobili non registrati correttamente negli archivi del catasto, in Italia: un dato che fa riflettere sul fatto che, probabilmente, sulla pratica dell’accatastamento, si sappia ancora poco.
Quando parliamo di catasto ci riferiamo a quell’ente che si occupa di registrare tutti gli immobili presenti sul suolo italiano ed anche relative modifiche apportate nel tempo: in questo modo non solo ci si mette in regola, evitando il rischio di pesanti sanzioni (che possono andare dai 1032 euro agli 8264!) , ma si può ricalcolare il valore della rendita del proprio fabbricato (in caso di modifiche) ed aggiornare, automaticamente, il costo delle tasse da pagare annualmente.
Soltanto un professionista del settore (geometra o ingegnere) può effettuare tutti i rilievi del caso, direttamente in prima persona, attraverso misurazioni precise degli spazi interni ed esterni di un’abitazione (inclusa rilevazione di piscine, garage, cantine, tettoie, capanni, etc): una fase che può durare anche diversi giorni e che porta, poi, alla compilazione di un documento riferente la visura catastale (aggiornata o nuova) da consegnare, ovviamente, all’ufficio del catasto.
Fondamentale è sapere che, in caso di lavori da comunicare, le tempistiche sancite dalle normative vogliono la procedura di accatastamento entro i 30 giorni successivi dalla conclusione degli stessi.
Com’è intuibile, ogni pratica d’accatastamento prevede costi diversi a seconda delle operazioni che necessita di registrare e/o regolamentare.
Inoltre, c’è da tener conto della parcella del tecnico che si occuperà dei sopralluoghi e dei rilievi; in generale, comunque, le comunicazioni di aggiornamento al catasto sono abbastanza economiche; per la registrazione di un nuovo immobile, invece, i costi sono superiori perché bisogna creare un nuovo documento mappale e richiedere il DOCFA (DOcumenti Catasto FAbbricati), il software che permette la compilazione dei documenti tecnici e la presentazione agli Uffici provinciali – Territorio del modello di “Accertamento della Proprietà Immobiliare Urbana”.
Naturalmente, restare in regola, però, è sempre più conveniente: oltre alle sanzioni descritte in precedenza, infatti, si può incorrere in spese di accatastamento molto più care, perché fatte in sede d’ufficio, che possono arrivare anche a superare i 3mila euro!
Tags: accatastamento
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