Imposta di Registro in ambito immobiliare: cos’è

In questo articolo ci occuperemo di approfondire l’imposta di registro in ambito immobiliare, cercando di capire in cosa consiste, come si calcola e quando deve essere versata. 

Cos’è l’imposta di registro

Partiamo quindi da una definizione di imposta di registro. Con questo termine si intende un’imposta indiretta, esattamente come l’IVA. Le imposte indirette si applicano ai trasferimenti di ricchezza.
L’imposta di registro viene pagata dopo la registrazione di un atto scritto in un registro pubblico all’Agenzia delle Entrate, come potrebbe essere ad esempio una scrittura privata, la costituzione di un ente o anche un contratto. La registrazione serve ad annotare la data dell’atto e a depositarne il contenuto, in modo da non poter essere più possibile una sua modifica. Pertanto, dal momento in cui si procede con la registrazione l’atto diventa immodificabile.

Come si calcola l’imposta di registro per la prima casa

L’importo dell’imposta relativa alla prima casa viene calcolato in misura fissa, in base al tariffario di legge, oppure applicando un’aliquota percentuale. Ad ogni modo, la somma dipende dalla natura dell’atto e, nel caso della prima casa, l’imposta di registro è pari al 2%, applicato su una base pari al valore catastale dell’immobile. La somma minima da versare è pari a 1.000 euro. 

Nello specifico, l’imposta viene calcolata sulla base della rendita catastale e moltiplicata per il coefficiente 115,5. Il numero che si ottiene da questa operazione, deve essere moltiplicato a sua volta per il 2%. 

Al tempo stesso, bisogna calcolare anche il valore catastale. Per ottenere tale valore è necessario moltiplicare la rendita catastale, la quale deve essere rivalutata del 5% un coefficiente dato. Quest’ultimo, a sua volta, differisce in base alla categoria catastale dell’immobile. La notifica della rendita catastale deve essere notificata dall’Agenzia del Territorio.

La registrazione dell’atto

Come abbiamo già accennato, il pagamento dell’imposta di registro deve effettuarsi nel momento in cui si registra l’atto scritto per il registro pubblico. Il registro deve essere presentato all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate. In particolare, devono essere presentate tre copie, di cui una da consegnare all’interessato e deve contenere i dati relativi alla registrazione e la data.  

Per quanto riguarda i termini della registrazione, questi dipendono dalla tipologia dell’atto. In generale, la legge prevede i casi di registrazione entro i 20 giorni, che si estendono a 30 giorni nel caso dei contratti di locazione e degli altri atti sui diritti sugli immobili e a 60 giorni per gli atti formati all’estero. 

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