Come scegliere il miglior tasso di interesse per il mutuo

Come scegliere il miglior tasso di interesse per il mutuo

La scelta della tipologia di tasso per aprire un nuovo mutuo non è mai facile. Esiste la ricetta perfetta? No. La scelta deve essere sempre orientata in base alla propria personale situazione economica e finanziaria.

Tasso di interesse: di cosa si tratta?

La Banca Centrale Europea stabilisce il tasso di finanziamento principale e ad oggi, sembra essere ai suoi minimi storici. Le tipologie principali di tassi sono definite dai mutui a tasso variabile e a tasso fisso, a loro volta, queste modalità sono disciplinate da enti internazionali: l’Euribor, anche noto come tasso interbancario, applicato dalle banche nelle relazioni tra loro e dell’Irs, comunemente utilizzato per determinare i mutui a tasso fisso.

In questo periodo storico sembra che siamo testimoni di una riduzione anche degli spread, spesso di percentuale inferiore al 2%, sinteticamente riassumibili come margine di guadagno delle banche rispetto ai parametri di riferimento. I tassi dei mutui vengono aggiornati quotidianamente a seconda delle oscillazioni dei mercati.

Tasso di interesse per il mutuo variabile o fisso?

Il tasso di interesse variabile è una modalità che permette di trarre vantaggio alla riduzione dei tassi in modo molto influente rendendo le trattative del mutuo molto vantaggiose. Lo svantaggio principale di questa strategia finanziaria è che al verificarsi di un possibile aumento della rata si può incorrere a delle difficoltà, se gli aumenti non fossero compatibili con il reddito cui facciamo si fa affidamento. I mutui a tasso variabile infatti, possono essere applicati per un tempo di venti, spesso 30 anni, rendendo altamente probabile un aumento, anche consistente dei tassi di interesse, almeno che non si opti per la definizione di un “tetto” oltre il quale è possibile incorrere, in questo caso parliamo di un tasso variabile con CAP.

Nell’eventualità si scelga un tasso fisso, questo permette di garantirsi una stabilità evitando così spiacevoli colpi di scena in caso di mutamenti importanti di mercato, facendo i conti da subito però, a dei tassi più alti rispetto all’opzione variabile.

Come orientarsi?

Le dinamiche per la scelta migliore in materia di mutuo e tassi di interesse possono essere assai complicate ed è proprio per questa ragione che il supporto attento di un notaio può aiutare a prendere decisioni strategiche e comunque funzionali alla propria situazione.

Il tasso fisso è decisamente più indicato nel caso in cui non si ha intenzione di incorrere in spese impreviste mantenendo così un reddito costante nel tempo senza avere in programma estinzioni anticipate, surroghe o cambi di abitazione. Del resto, il mercato annuncia non raramente degli aumenti del costo del denaro con la conseguente crescita dei tassi.

Il tasso variabile si adatta invece a chi preferisce assumersi il rischio di un potenziale aumento in virtù di tassi più bassi, per questo è particolarmente indicato per mutui di breve durata che estingueranno il mutuo prima della scadenza.

Solitamente è possibile passare da un tasso variabile a uno fisso, ed è conveniente se gli indici di riferimento segnalano forti aumenti, soprattutto nel caso di orizzonte temporale medio-lungo, questa operazione tuttavia, reca un aumento solitamente ingente dello spread ed è quindi fondamentale leggere molto attentamente i termini e le condizioni della variazione dell’eventuale variazione del contratto.

Di tutte le modalità previste c’è sicuramente quella più adatta a ogni caso specifico, avere il sostegno di un professionista del settore economico e finanziario può rappresentare una soluzione per non prendere decisioni affrettate e studiare la strategia migliore da compiere in caso dell’eventuale acquisto di una nuova casa.

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