Mutuo a tasso variabile: quando conviene?

  • di Mutart
  • 2 anni fa
  • Mutuo
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Il Mutuo Variabile è indirizzato a tutti i privati intenti a comprare un immobile come prima e seconda casa oppure alla realizzazione di un immobile a uso abitativo e non abitativo, o ancora alla realizzazione di mutui di smobilizzo/liquidità. Molti si chiedono se il mutuo a tasso variabile conviene davvero. Per rispondere a questa domanda è necessario innanzitutto capire come funziona e, in seguito, cercheremo di fare proprio questo.

Mutuo a tasso variabile: come funziona?

In genere, i finanziamenti sono caratterizzati da rate costituite inizialmente da interessi e che con il passare degli anni vedranno aumentare la quota di capitale. Per quanto riguarda il tasso variabile, si procede al calcolo dell’interesse durante la stipula e al ricalcolo a intervalli stabiliti dal contratto. Tali calcoli vengono effettuati rispetto all’indice Euribor e Bce. Essendo Euribor più basso dell’indice di riferimento del mutuo a tasso fisso (Eurirs), le prime rate di un tasso variabile sono di solito più basse. La scelta di un tasso più conveniente deve essere effettuata sulla base dello spread, il quale varia in base alla banca scelta. Più nello specifico, la scelta di un mutuo davvero conveniente deve basarsi sulla valutazione del rapporto qualità/prezzo, ma anche sul profilo di rischio.

Essendo irrilevante il singolo momento in cui scegliere il mutuo, può essere utile dare un’occhiata sull’andamento dei mutui in un dato intervallo di tempo e, sulla base di quest’ultimo, effettuare le proprie valutazioni. Chiaramente, bisogna tener conto del fatto che le previsioni non sono mai totalmente sicure. È però altrettanto vero che negli anni si sono affermate condizioni che tendono a riproporsi per quanto riguarda i tassi di riferimento. Ed è proprio sulla base di questi andamenti che si possono ricavare tutte le informazioni necessarie per analizzare un trend. Ad ogni modo, non bisogna sopravvalutare troppo l’andamento. Pur essendo un valore importante da prendere in considerazione, ai fini di una scelta consapevole ed efficace è necessario valutare anche altri fattori, come ad esempio le aspettative del mercato e la propensione al rischio, due aspetti che ora cercheremo di approfondire.

Le aspettative di mercato e la propensione al rischio

Gli spread tendono a variare soprattutto in prossimità di decisioni della BCE sulla politica monetaria. In questi casi, si innescherà un meccanismo che porterà ad un costo generale più basso e uno spread altrettanto basso. Allo stesso tempo bisogna prendere in considerazione anche la propensione al rischio del soggetto. Se si desidera una stabilità e se si è propensi ad avere sempre tutto sotto controllo, è necessario indirizzarsi su un tasso fisso.

In alternativa, può essere una buona idea scegliere un tasso variabile con cap, che pure offre un buon livello di stabilità. I recenti eventi internazionali, come la pandemia e il conflitto in corso in Ucraina, rendono il 2022 un anno particolarmente turbolento, con effetti sull’inflazione che potrebbero portare le banche centrali a muovere i tassi di interesse.

Mutuo Variabile: conviene sempre?

Il mutuo variabile, come è facilmente intuibile da quanto detto in precedenza, è sempre conveniente se si effettuano valutazioni di tipo prettamente economico. Esso infatti offre sempre un tasso finito più basso, che anche se tenderà ad aumentare, si potrà comunque accedere ad un notevole risparmio, in quanto l’incidenza per la capitalizzazione degli interessi è più alta nei primi anni di ammortamento, per poi diventare più bassa quando sale la quota capitale. Allo stesso tempo, però, il mutuo a tasso variabile, essendo oneroso alla pari di un tasso fisso, non comporta benefici economici, soprattutto se si calcola che i tassi di indicizzazione raggiungano importi notevoli in poco tempo. Infine, è necessario prendere in considerazione la capacità di sostenere le rate nel lungo periodo.

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