Risparmio energetico e l’importanza delle classi energetiche degli elettrodomestici

IL RISPARMIO– “Risparmiare” è diventato ormai per tutti un imperativo categorico. In periodi di crisi come questi, dove le spese in molti casi superano i guadagni e, le tasse sono sempre più alte, riuscire a ad arrivare a fine mese, per una famiglia e non solo, è diventato un traguardo attraversabile mensilmente, solo tramite dei tagli, a spese superflue e non.

La casa e il tenore di vita che si tiene all’interno delle quattro mura domestiche, è la realtà in cui risultano essere stati operati più tagli mirati al risparmio ; si sceglie il discount invece del classico supermercato, si sta attenti agli sprechi di acqua, si cercano fonti d’energia alternative. Qualche volta però, il solo procurarsi energia elettrica a casa, attraverso fonti di rinnovabili o scegliendo tariffe verdi, può non bastare per risparmiare sul costo dell’energia elettrica.

E’ stimato che una percentuale pari al 75% dell’energia elettrica in casa, viene consumata dagli elettrodomestici. Quindi, per poter attuare una reale operazione di risparmio energico, ancor prima d’istallare i pannelli solari o di cambiare “gestore”, è consigliabile  esaminare, il consumo energetico degli elettrodomestici presenti in casa e, nel caso siano troppo vecchi, sostituirli con dei nuovi, dotati di “classe energetica”.

LA CLASSE ENERGETICA-   La classe di consumo energetico, detta anche classe di efficienza energetica, è una suddivisione della scala di consumi degli elettrodomestici decisa e normata dall’Unione europea.

Tale “scala di valori” indica i consumi annuali espressi in kWh di un elettrodomestico tramite lettere, che vanno dalla A+++ alla G e che sono indicate all’interno dell’etichetta energetica. Sebbene in un primo momento fossero state previste solo le 7 classi (dalla A alla G) dal luglio 2004 è stata introdotta un’ulteriore specificazione all’interno della classe A, introducendo le classi A+ A++ A+++. Le fasce di consumo corrispondenti a una classe, non sono uguali per tutti gli elettrodomestici, ma  variano a seconda del tipo preso in esame.

Per quanto riguarda frigoriferi, frigo-congelatori e congelatori il discorso è più delicato. Questi infatti si classificano anche per “classe climatica”, ossia la temperatura dell’ambiente in cui sono collocati e che, influisce in maniera positiva o negativa sul consumo energetico. LA suddivisione è la seguente :

  • SN o classe temperata estesa (temperatura ambiente da 10°C a 32°C temperatura media di una cantina);
  • N o classe temperata (temperatura ambiente da 16°C a 32°C – temperatura media di una cucina);
  • ST o classe subtropicale (temperatura ambiente da 18°C a 38°C);
  • T o classe tropicale (temperatura ambiente da 18°C a 43°C).

Si può poi ricorrere ad una quinta soluzione, “la classe climatica allargata” nel caso si decidesse di istallare il frigo in ambienti esterni, come balconi o giardini.

 

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