L’acquisto di una casa con i soldi personali non rientra nella comunione dei beni

Definizione vuole la comunione dei beni,  regime volto a determinare la condivisione, da parte dei coniugi, degli incrementi di ricchezza conseguiti anche per effetto dell’attività separata di ciascuno di essi, ergo: dopo il matrimonio, i soldi guadagnati dai singoli coniugi diventano di tutti e due.

Ma cosa succede in caso di acquisti effettuati con i soldi risparmiati prima del matrimonio? La risposta la fornisce l’art. 179 del cod. civ. : non entrano in comunione. Per esempio: se uno dei due acquista un’automobile intestandola a se, e utilizzando i soldi risparmiati prima del matrimonio, il veicolo non entra in comunione. Stesso discorso vale per i beni immobiliari, a patto che sussistano alcune condizioni, vediamole.

Acquisto casa con soldi personali dopo il matrimonio 

L’acquisto di  case, terreni, appartamenti e altro bene immobiliare effettuato  dopo il matrimonio ma con denaro personale non rientra in comunione dei beni a patto che:

  1. venga utilizzata una cifra precedentemente depositata sul conto corrente intestato ad uno dei coniugi, ed attivo da prima delle nozze;
  2. dinnanzi al notaio, all’atto della firma del contratto, devono essere necessariamente presenti entrambi i coniugi;
  3. sia riportata nell’atto d’acquisto una dichiarazione espressa da entrambi, contenente la volontà congiunta di escludere il bene dalla comunione. In tal sede bisognerà chiarire anche il perché, che in questo caso corrisponde all’utilizzo di denaro personale.

Stando alla Corte di Cassazione però, la semplice volontà di voler tenere fuori dalla comunione dei beni una casa non è necessaria:bisogna anche dimostrare che l’immobile in questione sia stato acquistato con soldi personali, ed è necessaria la presenza di una delle cause di esclusione elencate all’interno del Codice civile.

In caso contrario, il bene è da considerare in comunione.

 

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