“Non tutti i mali vengono per nuocere”, dice un antico proverbio.
E a Napoli vale anche di più.
Il 2019, infatti, si è chiuso con una nuova bella notizia per la metropoli partenopea: nel centro storico è nato il primo vicolo della cultura d’Italia.
Ma andiamo per gradi e raccontiamo la storia dall’inizio!
Da bene confiscato a polo culturale
Tutto è partito da un bene confiscato alla camorra e, successivamente, affidato ad una onlus: da lì è nata l’idea di una biblioteca all’aperto come simbolo di riscatto per un territorio che è stato letteralmente “strappato al male”.
Siamo nel Rione Sanità, in Via Montesilvano, dal 28 dicembre 2019 ufficialmente “vicolo della cultura” di Napoli.
In questa piccola arteria – che collega Via Santa Maria Antesaecula con Via dei Cristallini – un vascio confiscato alla malavita organizzata è stato messo nelle mani della Opportunity Onlus che già nel dicembre 2018 aveva inaugurato la nuova sede con l’obiettivo di avviare corsi per bambini e offrire assistenza medica e legale; quel minuscolo locale è stato intitolato a Lucio D’Errico, nonno di Davide D’Errico, presidente dell’associazione, assassinato dalla camorra nel 1993 perché ribellatosi alla oscena “tradizione” del pagamento del pizzo (possedeva un capannone di materiali elettrici a Ponticelli).
Entusiasta l’assessore ai Beni Confiscati del Comune di Napoli, Luigi Felaco: “Da oggi esistono edicole culturali lungo la strada. Ci trovate luce e libri! Esattamente ciò di cui hanno bisogno i nostri vicoli. Sono doppiamente felice e grato in qualità di Assessore ai Beni Confiscati, alla creatività e decoro urbano. Poi teatro dai balconi, scrittori, istituzioni e tante persone. Perché la strada è di tutte e tutti come i beni confiscati alla camorra della nostra città“.
Il neo-battezzato “vicolo della cultura” è stato, per l’occasione, decorato con opere street art ad omaggio dei volti storici di Napoli, come Massimo Troisi, Pino Daniele, Peppino De Filippo, Totò e Sophia Loren: in un’atmosfera gioiosa e festosa – nonché piena di orgoglio – anche gli scrittori Maurizio de Giovanni e Lorenzo Marone hanno presenziato per donare alcuni libri alla nuova biblioteca all’aperto; non è mancato l’appoggio persino di una delegazione del Comune di Montesilvano.
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