Le 3 principali strade del centro storico di Napoli: i decumani

  • di Simona Vitagliano
  • 4 anni fa
  • Napoli
  • 1

Il centro storico di Napoli identifica il primo nucleo della città, ritrovandosi a racchiudere quasi tre millenni di storia: è, tra l’altro, il più vasto d’Italia e tra i più ampi d’Europa con i suoi 17 km² che rappresentano ben il 14,5% dell’intera superficie comunale.

Una grande porzione di questo agglomerato, come sappiamo, è stata dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1995 e, proprio all’interno di questi 1021 ettari circa, cadono i tre decumani (maggiore, superiore e inferiore), tra le più antiche strade della metropoli partenopea.

Palazzi nobiliari, chiese monumentali, siti archeologici, botteghe, pizzerie storiche e infiniti luoghi di interesse culturale sono ubicati proprio lungo il loro perimetro ed una passeggiata tra queste vie è pienamente identificativa della cultura napoletana nella sua più intima e completa essenza.

Cosa c’è da sapere

I decumani di Napoli risalgono più o meno alla fine del VI secolo a.C. e, quindi, all’epoca greca: risulta, quindi, improprio il termine “decumano” che si rifà al corrispettivo latino “decumanus” che indicava una strada che correva in direzione Est-Ovest nelle città romane, suddivise in isolati quadrangolari uniformi, generalmente organizzate a scacchiera o secondo uno schema ortogonale. Neapolis, infatti, è stata fondata come colonia greca, molto prima dell’avvento dei romani ma, d’altro canto, queste strade scorrono proprio parallelamente tra loro attraversando la città da Est ad Ovest rispetto alla costa e, quindi, l’analogia è stata automatica.

Ma come organizzavano i greci le loro città?

In effetti, anche il loro schema stradale era ortogonale e si prevedeva che le tre strade più larghe, tra loro parallele (plateiai), attraversassero il centro urbano, suddividendolo in quattro parti, a loro volta tagliate perpendicolarmente, da Nord a Sud, da altre strade più piccole (stenopoi), anch’esse impropriamente appellate oggi come “cardini“. Lo schema, però, aveva una particolarità: le due vie laterali, infatti, tendevano ad eguagliarsi mentre quella centrale doveva essere più grande e rappresentare la strada più importante della città; per noi contemporanei, quella strada è Via dei Tribunali, nel cui punto centrale sorgeva l’agorà (oggi Piazza San Gaetano), durante l’epoca greca, e il foro (la piazza principale della città) in quella romana. In particolare, l’agorà veniva divisa in due dalla via maggiore: nel lato Nord (più o meno nei pressi della Basilica di San Paolo Maggiore) avvenivano le funzioni religiose e in quello Sud (verso la Basilica di San Lorenzo Maggiore) si trovavano il mercato, l’aerarium ed altre strutture, tant’è che a testimonianza ci sono i reperti ritrovati proprio durante gli scavi di San Lorenzo Maggiore.

Oggi

Sebbene l’assetto urbano della città di Napoli sia stato interessato da diverse modifiche, in alcuni casi anche radicali, il sistema stradale antico è rimasto quasi del tutto invariato, tranne che in alcuni punti: basti pensare a Spaccanapoli (il decumano inferiore) che, sebbene abbia più volte cambiato conformazione nel corso del tempo a seconda dei territori inclusi, ammirata dalla collina del Vomero si mostra ancora perfettamente lineare, dividendo la città antica in due parti.

Il decumano superiore, invece, oggi corrispondente alle Vie della Sapienza, Pisanelli, dell’Anticaglia e degli Apostoli, è stato decisamente stravolto rispetto all’assetto originario, anche se è proprio qui che sorgono edifici importantissimi e caratteristici della storia di Napoli come la chiesa delle suore di clausura delle Trentatrè, i resti di un antico teatro romano e, arrivando a Via Duomo, la Cattedrale/Museo del Tesoro di San Gennaro, con un patrimonio artistico così prestigioso da essere secondo solo a quello della corona della Regina Elisabetta d’Inghilterra e a quello degli Zar di Russia.

Il decumano maggiore, invece, è identificato, come detto, da Via dei Tribunali e ospita, oltre alla meravigliosa chiesa di San Lorenzo Maggiore, anche la parte iniziale di San Gregorio Armeno, la tipica strada dei presepi, icona della città, e l’ingresso a Napoli Sotterranea, inglobando anche i resti di mura greche che si trovano in Piazza Bellini, il percorso che porta al Conservatorio San Pietro a Majella e tantissime pizzerie e botteghe dove ad imperare è la cucina napoletana più tradizionale che ci sia a base di pizza e gustosissimo street food.

 

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