La sedia della fertilità: la chiesa di Santa Maria Francesca è un luogo di culto

C’è chi la chiama la Sedia Santa, chi Sedia della fecondità o chi preferisce chiamarla Sedia della fertilità. Qualsiasi sia il nome attribuitole, la sedia che si trova all’interno della chiesa di Santa Maria Francesca è avvolta da fascino e mistero. Non è un caso che negli anni sia diventata un vero e proprio luogo di culto. 

Ma cosa possiede di tanto speciale questa sedia? Perché è diventata uno dei simboli della tradizione religiosa partenopea? Scopriamolo insieme. 

Il Santuario di Santa Maria Francesca

Prima di addentrarci a fondo nella storia che riguarda la Sedia Santa, conosciamo meglio il santuario dove è posizionata. La chiesa di Santa Maria Francesca, fatta costruire nel XIX secolo da Ferdinando II di Borbone, è situata in una delle zone più famose e popolari della città, i Quartieri Spagnoli, precisamente in Vico Tre Re a Toledo 13. Qui, in pieno centro storico, sorge infatti un santuario dedicato a Santa Maria Francesca delle cinque piaghe di Gesù Cristo. 

La “Santa dei quartieri” è stata la prima donna canonizzata dell’Italia Meridionale e Compatrona di Napoli. Nata il 25 marzo 1715, il nome vero era Anna Maria Nicoletta Gallo, ma nel quartiere divenne nota con il soprannome “Santarella”, poiché si racconta che ricevette le stigmate, che le causavano molto dolore, soprattutto durante il periodo della Quaresima. Anna Maria riusciva a trovare sollievo solo quando era seduta su una sedia particolare della sua casa. 

La Sedia della Fertilità

Ancora oggi, molte persone ritengono che quella sedia sia miracolata. Secondo la credenza napoletana, infatti, essa permetterebbe alle donne che non riescono a concepire di ricevere il miracolo e quindi di diventare madri. Basta solo sedersi sopra e far sfiorare il reliquiario della santa che si trova all’interno della chiesa con il ventre. Nel reliquiario sono contenute delle ciocche di capelli della santa e una sua vertebra. 

La sedia, in realtà, non si trova nella chiesa, ma in una casa ad essa adiacente, che all’epoca era l’appartamento della santa. L’abitazione è aperta ai fedeli, i quali possono ammirare, oltre alla sedia, anche il materasso dove dormiva Anna Maria. Inoltre, è conservato anche una statua della santa e un’esposizione di centinaia di fiocchi donate dai fedeli che hanno ricevuto la grazia. 

La sedia della fertilità nella cultura napoletana

Come dicevamo, ancora oggi la Sedia Santa rappresenta uno dei tanti simboli della cultura sacra partenopea, che attira tanti turisti provenienti da tutto il mondo. La Sedia, inoltre, è spesso protagonista di opere cinematografiche o televisive, come la recente serie di grande successo Mina Settembre. Nell’ultima puntata della fiction, infatti, l’amica di Mina (Serena Rossi), Titti (Valentina D’Agostino), vi si siede per errore, ma poi scoprirà di essere in dolce attesa. 

Le altre sedie della fertilità di Napoli

La sedia della chiesa di Santa Maria Francesca non è l’unica sedia della “fertilità” del capoluogo partenopeo. Ce ne sono infatti altre due: la prima si trova nella cappella di San Tommaso D’Aquino, all’interno della chiesa di Santa Maria della Sanità di piazza della Sanità. Mentre la Sedia Santa è in legno, quella della cappella di Tommaso D’Aquino è stata realizzata in pietra e risale all’età paleocristiana. Il materiale utilizzato per la sua costruzione non è stato scelto a caso: non sono pochi i culti che attribuiscono alla pietra il potere di combattere la sterilità. 
Ad ogni modo, la sedia non è stata sempre nella chiesa dove si trova oggi. Inizialmente, infatti, si trovava nelle catacombe, per poi essere spostata nella chiesa barocca poco lontana da parte dei frati domenicani nel XVII. 

La seconda sedia, secondo alcune fonti, si trovava probabilmente nella chiesa di Santa Maria della Catena, situata in via Santa Lucia, ma se ne sono perse le tracce. 

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