Castel Sant’Elmo: un maniero medievale che domina la città

  • di Simona Vitagliano
  • 4 anni fa
  • Napoli
  • 1

Arroccato sulla collina del Vomero, a due passi dalla meravigliosa Certosa di San Martino, il Castel Sant’Elmo è un vero e proprio maniero in città, talmente imponente e maestoso che la sua struttura appare impercettibile da un semplice scatto fotografico.

Oggi adibito a museo permanente e sede di fiere e mostre temporanee (tra cui, fino al 2011, anche il Comicon), in realtà è un vero e proprio castello medievale con origini antichissime che si perdono nel tempo.

Storia antica

Anno 1329: Roberto d’Angiò ordinò la costruzione del Palatium castrum sulla sommità della collina di Sant’Erasmo.

I lavori continuarono per diverso tempo e videro susseguirsi un nugolo di architetti incaricati di ultimarli, soprattutto con la morte di Tino di Camaino che, insieme a Francesco de Vico, era stato il professionista individuato sin da subito per portare a termine l’opera. L’inaugurazione avvenne solo nel 1343, sotto il regno di Giovanna I d’Angiò, ma la meravigliosa struttura non ebbe vita facile, avendo subito una lunga serie di assedi.

Venduta nel 1416 dalla regina Giovanna II ad Alfonso d’Aragona, un secolo dopo, nel 1537, su sollecitazione di Carlo V d’Asburgo venne fatta ricostruire da Don Pedro de Toledo con l’obiettivo di renderla una vera e propria fortezza; nel 1587, però, un fulmine si abbattè sulla sua polveriera, arrecando danni all’edificio e alla città circostante e, soprattutto, lasciando uccisi ben 150 uomini.

In seguito Castel Sant’Elmo è stato un carcere per prigionieri importanti, come il filosofo Tommaso Campanella (nei primi anni del Seicento), e patrioti filogiacobini (durante la Rivoluzione Francese), rifugio per il viceré Duca d’Arcos durante la rivoluzione di Masaniello e preda degli austriaci nel 1707 e dei Borbone nel 1734. Teatro attivo del breve periodo della Repubblica Napoletana nel 1799, fu poi adibito a carcere militare fino agli anni ’70 e, infine, restituito al pubblico, dopo anni di restauri, nel 1988.

Il suo nome deriva proprio dalla sua locazione poiché, come detto, sorge su una collina dove in antichità si trovava una chiesa dedicata a Sant’Erasmo, nome che poi è evoluto in “Eramo”, “Ermo” e infine “Elmo”.

La sua imponente struttura rappresenta sicuramente uno dei più significativi esempi di architettura militare cinquecentesca anche se la pianta a stella che possiamo ammirare oggi nello skyline partenopeo è dovuta proprio agli ampliamenti voluti da Don Pedro de Toledo.

Degna di nota anche la recente installazione in braille sul corrimano della meravigliosa Piazza d’Armi, che affaccia su un panorama mozzafiato del golfo di Napoli, che ospita una serie di testi famosi che celebrano le bellezze di Napoli per renderle “visibili”, raccontandole a chi non può vederle con i propri occhi.

 

Cerchi casa da acquistare oppure vuoi vendere la tua proprietà nei pressi del Vomero?

La Leonardo Immobiliare può fornirti tutto l’aiuto di cui hai bisogno! Per contattarci basta cliccare qui.

Partecipa alla discussione

Compare listings

Confrontare