Come cambia la compravendita di una casa ai tempi del Covid

La pandemia da Covid-19 ha totalmente cambiato la vita di molte persone. Questo significa che vari aspetti hanno subito svariati cambiamenti, in alcuni settori più di altri. Il settore immobiliare, in particolare della compravendita, non fa eccezione in quanto a cambiamenti generati dalla crisi pandemica. In linea di massima, secondo gli esperti si è generato un nuovo modo di comprare e vendere casa. C’entra molto il web in tutto questo. La quasi totalità della procedura è stata infatti spostata su internet, mentre una, per forza di cose, resta da svolgersi in presenza: il rogito.

Vendere un appartamento nel post Covid

I dati elaborati nel periodo immediatamente successivo alla prima fase pandemica, è abbastanza chiaro: c’è un rallentamento nei tempi di vendita. Nel 2021 infatti, è stato registrato questo dato che porta alla luce un leggero peggioramento in tal senso, anche rispetto al 2020. Nell’anno dello scoppio della pandemia infatti, il tempo di vendita poteva raggiungere anche quote di 109 giorni; nel 2021 questo dato è arrivato a 118 giorni. Sembrerà un dato marginale, ma l’allungamento dei tempi di vendita è in realtà un risultato indicativo dello stato di salute del mercato immobiliare, il quale dunque, risulta in affanno. A soffrire maggiormente sono le grandi città italiane, dove si evidenzia un divario tra nord e sud in merito ai tempi di vendita: ai 60 giorni di Milano, si contrappongono i 162 di Bari, ma il dato del nord è quello che evidenzia i maggiori rallentamenti.

Le motivazioni

Pare ovvio che, questi rallentamenti nei tempi di vendita non si riscontrino, laddove l’acquirente non ha subito i contraccolpi derivanti dalla crisi economica del post Covid. Loro hanno continuato ad acquistare con celerità. Altrettanto celere è stato l’acquisto di casa da parte di chi, per vari motivi, non poteva più procrastinare. Per il resto invece, la crisi ha colpito, ed il mercato immobiliare ha risentito di tutte le conseguenze causate dal lockdown e lo stop alle attività economiche.

I cambiamenti nella compravendita

Tuttavia i momenti di crisi possono essere superati, specie nel mercato immobiliare. Ed è grazie alla connessione internet che oggi, il mercato immobiliare ha dato un’immediata risposta ad una mutata esigenza, spostando gran parte del processo di vendita sul web. Come già detto, l’unica componente che però resta fuori dalla procedura digitalizzata è il rogito notarile. Il notaio infatti, risponde ad una normativa precisa, che prevede lo svolgimento regolare della sua attività lavorativa anche durante le epidemie. Gli uffici notarili infatti, non hanno chiuso durante il lockdown, proprio perchè i notai dovevano essere pronti a garantire l’assistenza in ogni caso. Certo, il lavoro in quel periodo è stato limitato ad affari contingibili ed urgenti, mentre per altri si è preferito spostare l’attività in videoconferenza. In questa fattispecie però non rientra il rogito.

Come funziona il rogito notarile

Non c’è pandemia che tenga se si stratta di una compravendita immobiliare. Comprare o vendere una casa è un processo complicato e per questo si prevede, necessariamente, la presenza delle parti interessate. Servono d’altronde, una serie di controlli del caso, per garantire la legalità di tutto il percorso e la legittimazione a disporre dei propri diritti. Cosa succede se, per qualche motivo, una delle persone interessate non può recarsi di persona dal notaio incaricato del rogito? In quel caso la persona dovrà trovare un notaio più vicino per rilasciare una procura ad un soggetto di fiducia. In quel caso saranno i due notai a parlarsi e stabilire e rendere valido l’atto, alla presenza del soggetto indicato dall’interessato.

Studi Notarili e Covid-19: cosa c’è da sapere

In generale valgono le stesse precauzioni previste dalle normative anti-covid in ogni ambito della vita pubblica. Il compito dei clienti è quello di rispettare la distanza ed indossare la mascherina, mentre il titolare dello studio notarile avrà il compito di predisporre la sala d’attesa in maniera tale da agevolare il metro di distanza tra i vari clienti intervenuti. In generale poi, tanto il notaio quanto il cliente, possono accordarsi e scegliere di incontrarsi solo su appuntamento, per evitare lunghe file in sala d’attesa.

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