Sostenibili e innovative: ecco le case 3D

La casa, lo abbiamo detto tante volte, è lo specchio di chi la vive, ma anche un rifugio e un posto sicuro nel quale trascorrere tutto il tempo che si desidera: possederne una, però, non è da tutti, poiché per comprare un immobile bisogna investire una bella somma di denaro o, comunque, poter dimostrare di avere una solida posizione fiscale per accendere un mutuo.

E se, nell’immediato futuro, gli edifici potessero essere “stampati”?

È la sfida degli ultimi anni: affidarsi alla stampa 3D per dare vita ad abitazioni perfettamente equivalenti a quelle tradizionali, disegnate intorno alle esigenze di chi andrà a viverci dentro e che consentano un bel risparmio economico e transazioni veloci; sembra un sogno, ma non è così!

 

Sostenibilità affordable

Le case 3D non sono soltanto belle da vedere e divertenti da progettare, ma anche sostenibili; il tutto a prezzi accessibili.

Ma di cosa si tratta esattamente? Partiamo dal principio.

La stampa 3D permette di realizzare oggetti tridimensionali mediante “produzione additiva“, partendo da un modello 3D digitale, prodotto con software dedicati, elaborato e realizzato attraverso diverse tecnologie; non ci sono limiti di sorta, tant’è che viene impiegata persino nell’ambito della medicina e della chirurgia.

Nel settore immobiliare, da sapere è che tutto è cominciato – perlomeno ufficialmente – nel 2018 con la startup ICON, che è stata la prima in America ad ottenere il permesso di costruire residenze stampate in modalità 3D; il risultato? Case di circa 75 metri quadri messe in piedi in 24 ore e proposte al pubblico a circa 3mila euro. Praticamente una rivoluzione!

Il vero merito, però, è tutto della Vulcan, la gigantesca stampante tridimensionale (oggi “evoluta” in Vulcan II) che verrà immessa sul mercato in tutto il mondo e promette di sovvertire completamente le regole della filiera immobiliare: a Nacajuca, una città dello stato di Tabasco, nel Messico meridionale, lo scorso anno è stato costruito un intero quartiere, grazie a questo strumento d’avanguardia, riuscendo a dare un tetto a 50 famiglie povere; un alloggio di 50 metri quadri con tanto di servizi, due camere da letto, soggiorno e cucina. Qualcosa di assolutamente impensabile fino a pochissimo tempo fa.

 

In Italia

Nel nostro Paese, pioniere di questo campo è stato l’architetto Massimiliano Locatelli che, durante il Salone del Mobile di Milano del 2018, ha presentato un progetto chiamato “3D Housing 05” e realizzato in collaborazione con Italcementi: è stata la prima casa 3D d’Europa.

Oggi si ritiene che questo settore rappresenti la nuova frontiera della tecnologia e della bioedilizia e sono in itinere molti altri progetti e studi che mirano a rendere la stampa 3D una realtà affermata sul mercato nazionale ed internazionale: basti pensare che, sempre nel 2018, la Wasp, che progetta, produce e vende stampanti 3D Made in Italy in tutto il mondo, ha presentato Gaia, una casa 3D realizzata in terra cruda e materiali naturali provenienti dagli scarti della produzione del riso.

Attualmente, poi, Italcementi ha elaborato un nuovo cemento veloce e green pensato proprio per la stampa 3D degli immobili: è stato presentato presso il BAUTEC (importantissimo evento per il mondo delle costruzioni) di Berlino.

Non ci resta che aggiornarci sulle prossime evoluzioni!

 

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