Quando conviene installare il fotovoltaico

Sempre più cittadini stanno prendendo in considerazione il passaggio al fotovoltaico, e non solo per questioni ambientali.

Se da una parte, infatti, l’installazione di questi pannelli consente un’indipendenza dalle (inquinanti) centrali elettriche a cui ogni compagnia si appoggia per fornirci l’energia di cui abbiamo bisogno in case ed uffici, dall’altra, a monte di un investimento iniziale (che può essere agevolato, tuttavia, da alcuni sgravi ed incentivi), è quasi sempre garantito un risparmio in bolletta portentoso (a volte addirittura totale) grazie alla potenza dell’energia solare, che viene automaticamente immagazzinata e trasformata in energia da questi dispositivi.

Ma quando conviene davvero passare a questo tipo di tecnologia? Cerchiamo di capire quali siano i requisiti chiave che consentono di effettuare questa scelta in maniera coerente, sensata e senza ripensamenti.

Consumi

La prima questione da analizzare è quella dei consumi: andare incontro alle esigenze del pianeta riducendo le emissioni, ovviamente, è sempre importantissimo, ma quando ad abitare una casa è un single o una coppia senza figli, ad esempio, è facile immaginare che il fabbisogno energetico annuale sia così basso da non rendersi necessario un passaggio così importante. Può essere utile, quindi, capire se i propri consumi in bolletta superino i 2500 kWh annui, considerati il valore minimo ideale per mettere in moto questa rivoluzione del proprio impianto.

Un dato che si interseca anche con le performance di queste strutture che, in media, producono circa 1500 KWh annui al Sud e 1150 al Nord; un altro fattore da non sottovalutare assolutamente, quindi, è l’ubicazione geografica!

Spazi ed ombre

Quando non si vive in case indipendenti e non si ha, quindi, a disposizione un’intera tettoia, vale la pena anche quantificare lo spazio destinabile ad un ipotetico impianto fotovoltaico.

Considerando quello in media più richiesto (da 3kW), è utile sapere che al suo funzionamento sono necessari 15 metri quadrati di pannelli solari con un rendimento medio anche se, ovviamente, più questi sono efficienti e minore sarà lo spazio richiesto (il minimo, comunque, sono 12 metri quadrati). Oltretutto queste stime cambiano a seconda della pendenza del tetto poiché, in ambiti piani, i pannelli vanno montati a file distanziate per evitare che si facciano ombra a vicenda. E, proprio a proposito di questo, bisogna anche capire come posizionare tutto lontano dal campo d’ombra di canne fumarie, antenne, alberi, pali della luce o altri edifici del circondario.

Per massimizzare le performance, inoltre, si consiglia un orientamento dell’intero impianto verso Sud: in mancanza di questa possibilità, preventivando però una “perdita” dal 10 al 20%, ci si può accontentare di una esposizione verso Est o Ovest, ma mai verso Nord, con un’inclinazione ottimale a 30° o, comunque, compresa tra gli 0 e i 45°.

Attenzione agli accumuli di neve

Infine, anche l’altezza ha la sua importanza quando si tratta di luoghi interessati, in inverno, da forti nevicate.

Un impianto posizionato molto in alto sarà soggetto ad accumuli di neve che bloccheranno il passaggio dei raggi solari, oltre a diventare un rischio per gli stessi pannelli.

È importante, quindi, vagliare tutto con gli esperti del settore e studiare la struttura del fotovoltaico più adatta ed utile a soddisfare le proprie specifiche esigenze. L’ideale, in ogni caso, sarebbe produrre un quantitativo di energia annua che copra completamente il proprio fabbisogno energetico annuale, in modo da rendersi completamente indipendenti dalla tradizionale rete elettrica.

 

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