L’impatto della digitalizzazione sull’efficienza energetica

L’efficientamento energetico è uno dei temi più importanti che sta riguardando il settore immobiliare a tutto tondo, partendo dai contesti residenziali e finendo a quelli industriali e aziendali.

Progettare case, negozi e sedi di ogni genere secondo i dettami della bioedilizia, in modo che siano più ecocompatibili anche nella gestione, è il nuovo must, ma il problema più grande sorto negli ultimi anni è proprio quello di migliorare l’efficienza energetica degli edifici già esistenti e progettati in epoche passate, dove l’attenzione all’ambiente non era ancora massivamente presa in considerazione e in cui la tecnologia non aveva fatto i passi da gigante di cui possiamo approfittare oggi.

D’altro canto, bisogna anche ricordare che, per facilitare questo processo, lo Stato offre diversi incentivi attraverso sgravi ed Ecobonus che possono coprire una percentuale importante della spesa totale; ma che ruolo ha avuto la digitalizzazione in tutto questo?

Domotica e digital transformation

Gestire l’accensione e lo spegnimento degli elettrodomestici da remoto, anche quando si è fuori casa, interagire con gli impianti domestici attraverso un unico dispositivo, personalizzare e ottimizzare i consumi attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla domotica significa evitare sprechi, in termini economici e di emissioni, e salvare in una sola volta portafoglio ed ambiente.

Anche secondo la IEA (Agenzia Energetica Internazionale), in effetti, sono le tecnologie digitali a rappresentare la nostra chiave di volta per stimolare gli investimenti nell’ambito della sostenibilità: nel suo report Energy Efficiency 2019, infatti, sembra che il tasso globale di progresso relativo allo scorso anno sia stato il più lento dell’ultimo decennio; il 2019 si è rivelato il terzo anno di fila in questo trend in discesa che ha scoraggiato molto l’ente riguardo le aspettative per il raggiungimento degli obiettivi UE del prossimo futuro.

Tecnologia e dati

Essere connessi con gli oggetti tramite l’Internet of Things, oltretutto, permette anche di fare molto altro: diventa, ad esempio, più facile ed automatico raccogliere e collezionare dati per analizzarli e gestire l’errore umano attraverso una strumentistica mirata (sensori, misuratori, registri, interfacce), forgiando dall’interno case ed uffici “intelligenti” in cui, tra le altre cose, si spengano automaticamente luci e impianti di ogni tipo in assenza di movimento percepito.

La combinazione vincente da ricercare, quindi, sarebbe quella della tecnologia intelligente abbinata alle fonti rinnovabili, migliorando produttività e sicurezza e, contemporaneamente, rendendo l’esistenza umana finalmente in linea – e non più in antitesi – con le esigenze del pianeta che la ospita.

 

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