Si può recedere dal contratto se la casa è senza certificato di agibilità?

Il certificato di agibilità è un documento che attesta il possesso, da parte di un immobile, delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità e risparmio energetico. Viene richiesto dopo 15 giorni dalla fine dei lavori. Va consegnato all’acquirente in caso di compravendita immobiliare anche se la sua assenza non comporta l’annullamento del rogito.

Si, avete capito bene: una casa può essere venduta anche in assenza del certificato di agibilità, ma non è legale abitarci.

Quindi, che fare quando il documento manca? 

Nel caso in cui il venditore si sia impegnato a recuperare il certificato bene, tutto potrà andare avanti nel migliore dei modi. Se e quando invece, il certificato di agibilità dovesse tardare ad arrivare all’acquirente è permesso recedere dall’acquisto, senza nessuna “conseguenza”.

A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione,  secondo la quale la formula “non c’è il certificato di agibilità” che è contenuta nell’accordo preliminare non indica che l’acquirente vi abbia rinunciato del tutto. Dunque, quest’ultimo conserva il diritto di vedersi consegnato questo documento prima di comprare definitivamente l’abitazione.

Se invece chi sta acquistando è ignaro dell’assenza del certificato di abitabilità della casa, che invece il venditore ha l’obbligo di comunicare prima della stipula del contratto, può recedere dalla transazione anche una volta che questa è già conclusa.

Rivolgendosi ad un giudice questi può ottenere  la risoluzione del contratto – vendendosi restituiti i soldi versati – oltre che incassare un risarcimento del danno.
Questo perché una persona ha il diritto di comprare una casa che soddisfi le ragioni economiche e sociali, così come i bisogni che ne hanno determinato la scelta di acquistarla. E il primo tra tutti è proprio la fruibilità, una qualità che si ritiene essenziale.

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