Agenzia, tasse, notaio: calcolo di tutte le spese per la prima casa

Quando si decide di comprare casa non lo si fa mai a cuor leggero: soprattutto in un momento particolare come quello che stiamo vivendo, è un passo che viene affrontato con ancora maggiori consapevolezze e sicurezze, soltanto quando si è certi che quell’abitazione – e proprio quella – abbia tutte le caratteristiche per diventare il rifugio di una vita.

A monte di questo investimento così importante, però, c’è anche tutta una serie di spese collaterali da mettere in conto: che budget prevedere, quindi, per agenzia immobiliare, tasse e notaio?

Cerchiamo di fare insieme una stima.

 

Tutte le spese per la prima casa

Cominciamo dall’agenzia immobiliare: quanto viene a costare il suo servizio?

C’è innanzitutto da ricordare che rivolgersi alla sua esperienza significa assicurarsi che tutte le pratiche vadano a buon fine e, soprattutto, sganciarsi da tutte le incombenze burocratiche che, altrimenti, si dovrebbero portare avanti da soli e non senza rischi.

A monte di tutto questo, la percentuale (provvigione) che spetta ad un’agenzia seria e affidabile è di circa il 3% anche se, in ogni caso, va stabilita in accordo con l’acquirente; in mancanza di questa trasparenza, il compenso è determinato da un giudice secondo equità.

A questo punto c’è da prendere in considerazione il contratto preliminare che pure ha i suoi costi poiché va registrato: l’agenzia delle entrate, per questa operazione, chiede 200 euro più una marca da bollo da 16 euro ogni 100 righi/ogni pagina. Inoltre, bisogna anticipare lo 0,5% della caparra, che vale come prima parte della tassa di registro che, poi, verrà saldata per intero al rogito.

 

Se la compravendita comporta dei rischi, vale la pena anche adoperarsi per la trascrizione del compromesso: un’ottima strategia per prevenire eventuali problemi futuri, il tutto al costo di 200 euro per l’imposta fissa più 35 euro per i diritti fissi e il costo del notaio (che si aggira all’incirca intorno ai 600 euro per immobili del valore di 300mila euro; utilizzando il Prezzo-Valore come calcolo delle imposte, tra l’altro, l’acquirente ha diritto ad uno sconto del 30% sulla parcella).

E ora, andiamo alla nota dolente: le tasse.

Il metodo del calcolo chiamato Prezzo-Valore le valuta al 2% del valore catastale rivalutato, con un minimo di 1000 euro.

Si capisce, quindi, come questa cifra vari a seconda del contesto ma c’è un sottocaso da tenere in considerazione ed è quello degli acquisti eseguiti direttamente dai costruttori: se a vendere è un impresa costruttrice che ha costruito/ristrutturato negli ultimi 5 anni, infatti, va pagata l’iva (4%); altrimenti c’è da saldare l’imposta di registro.

 

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