Immobile pignorato: come venderlo senza asta

Quello del pignoramento immobiliare è sempre un argomento un po’ spinoso da affrontare, soprattutto per chi vorrebbe vendere una proprietà coinvolta in questo tipo di procedimento senza ricorrere all’asta.

Ma è possibile?

La risposta è affermativa: vediamo insieme come muoversi in questi casi.

Lo scenario

Una recente nota dell’UE, in effetti, ha espresso l’intenzione di permettere questo tipo di vendita alternativa ai debitori in sofferenza, senza, quindi, passare per la procedura esecutiva in tribunale: un merito da attribuire, in realtà, al ministro delle finanze finlandese che ha dichiarato di voler fornire alle banche gli strumenti giuridici giusti per recuperare velocemente il valore dei prestiti insoluti, senza rivolgersi ai tribunali e garantendo anche un contestuale elevato livello di protezione ai debitori.

Da qui possiamo immaginare i probabili scenari futuri, anche se non vi è, ad oggi, nessuna certezza.

D’altro canto, è facile rendersi conto di come contromisure di questo tipo siano la naturale conseguenza dell’insofferenza nei confronti dell’attuale sistema del recupero del credito, sempre più impopolare soprattutto dopo gli infiniti casi scoppiati post-crisi (solo lo scorso anno sono stati oltre 245mila): c’è chi, dietro queste procedure, ci perde tempo e denaro e chi la dignità.

I dati, infatti, parlano chiaro: l’attuale sistema di recupero non è efficace per la risoluzione di questi contesti, con solo il 29% degli immobili coinvolti venduti ad un prezzo, tra l’altro, in media del 44% rispetto al valore reale. Si capisce, quindi, come questo rimando di aste si traduca in un dispendio di tempo ed in una perdita ingente di denaro, lasciando sostanzialmente i proprietari, già in difficoltà, con ulteriori debiti nei confronti del creditore, cioè della banca che ha concesso il mutuo, nel 95% dei casi nostrani.

La nuova disposizione UE

La nota europea sopracitata dovrebbe riferirsi alle UTP (Unlikely to Pay), cioè alle inadempienze probabili, quelle posizioni creditizie per cui le banche ritengono improbabile il recupero senza aderire all’esecuzione sulle garanzie.

Almeno inizialmente, però, queste nuove misure si rivolgerebbero soltanto alle imprese, lasciando esclusi i mutui abitativi.

Resta, quindi, da seguire lo sviluppo del piano giurisprudenziale nella sua interezza per capire se, nel futuro, potrebbe espandersi anche ad altre categorie.

Ma c’è ancora un’altra procedura da mettere al vaglio in questi casi.

Vendite in via stragiudiziale

In Italia, infatti, si sta diffondendo un altro sistema per le vendite degli immobili di debitori in sofferenza: il tutto avviene in via stragiudiziale grazie ad un accordo tra il creditore e il debitore seguiti da esperti addetti ai lavori; seguendo la strada della vendita volontaria, i prezzi non vengono “stracciati”, così, dall’asta giudiziaria. Questo accordo, quindi, definito come attività del saldo e stralcio, cancella il debito definitivamente, senza lasciare strascichi e, addirittura, può essere portato avanti – attraverso l’irrinunciabile consulenza del giusto professionista – ad asta già avviata o persino già avvenuta.

 

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