Affitto appartamento arredato, cosa cambia nel contratto?

Di certo, affittare un appartamento arredato piuttosto che uno vuoto è una bella comodità, visto che si eliminano a priori tutti i fastidi e le difficoltà dovute da un trasloco ma, è questa l’unica differenza tra i due? Il poter usufruire di mobili comporta delle aggiunte nel contratto d’affitto, o eventuali spese aggiuntive? Vediamolo insieme.

Appartamento arredato Vs appartamento vuoto, il contratto è differente? 

L’affitto di un appartamento arredato piuttosto che uno vuoto, rientra nei contratti di locazione ad uso abitativo, che prevede appunto la possibilità di poter sfruttare l’arredamento di proprietà del padrone di casa. Chi effettua questo tipo di scelta deve tener presente che la comodità di non dover effettuare il trasloco ha un prezzo, ossia il 20% in più (in media) rispetto a quello di un appartamento vuoto.

Non cambia invece la tipologia del contratto, che può sempre essere:

  • locazione a canone libero: ha durata minima quadriennale e si rinnova necessariamente per altri 4 anni.
  • locazione a canone concordato o agevolato: ha durata triennale.
  • locazione ad uso transitorio: la loro durata può oscillare da un minimo di un mese e un massimo diciotto mesi.

Appartamento arredato e la registrazione dei beni 

Per quanto riguarda invece la forma del contratto d’affitto, per quanto questa resti invariata, rispetto a quello stipulato per l’affitto di un appartamento vuoto, presenta delle aggiunte o degli allegati, che servono per registrare nello specifico tutto l’arredamento presente nella casa. Questo, può essere anche elencato in un documento diverso, che dovrà essere a sua volta, sottoscritto e registrato. La registrazione deve riguardare non soltanto la quantità dell’arredo presente nell’appartamento, ma anche la sua qualità, in modo che sia il padrone di casa che l’affittuario, si possano tutelare da eventuali truffe o raggiri.

All’interno del contratto d’affitto o del secondo documento, possono essere stabiliti anche eventuali limiti all’affittuario nell’uso dell’arredo.

Quanto costa registrare il contratto d’affitto di un appartamento arredato? 

Come specificato in precedenza, l’inventario di tutto l’arredamento presente all’interno dell’appartamento può essere inserito nel contratto, oppure riportato all’interno di un documento a se stante, che deve essere registrato a sua volta:  particolare che va ad incidere sui costi della registrazione di un contratto d’affitto di un appartamento arredato.

Quando si va a registrare un contratto, questo viene sottoposta all‘aliquota propria del 2%, calcolata sull’ammontare dei canoni pattuiti per tutta la durata del contratto, a cui va aggiunto il 3% di una seconda aliquota, nel caso sia presente il documento in cui sono elencati solo gli arredi. Se invece, si presenta un’unico contratto, l’aliquota applicata resta sempre del 2%.

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