Storia di Napoli: il Palazzo Carafa di Montorio

  • di Stefano Mazza
  • 3 anni fa
  • Napoli
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Il Palazzo Carafa di Montorio è uno dei lasciti più importanti della storia napoletana. Proprio come Napoli, questo palazzo nacque, fu abbandonato e poi riqualificato. Inserito a pieno titolo nel novero del patrimonio artistico della città, il Palazzo Carafa di Montorio è importante sicuramente per il suo valore artistico e archittetonico, ma anche come simbolo di riscatto della città di Napoli e del suo stupendo centro storico.

La costruzione del Palazzo Carafa di Montorio

Il palazzo venne realizzato nel ‘400 da Giovan Francesco Di Palma, per volere dei Carafa, Conti di Montorio. Secondo gli storici, la data di costruzione è il 1477, ma non ci sono notizie certe in merito. In questo palazzo ebbe i natali il papa Paolo IV, battezzato con il nome di Gian Pietro Carafa, appartenente anch’egli alla nobile famiglia dei padroni del palazzo. Ad ogni modo, l’edificio sorge nel cuore del centro storico di Napoli, tra Via San Biagio dei Librai e Largo Nilo. Palazzo Carafa di Montorio si presenta con una testata che affaccia proprio su Largo Nilo, formando così un angolo retto, per poi svilupparsi lungo Via San Biagio dei Librai, dove si trova il portone d’ingresso.

Dal lustro alla caduta

Il Palazzo Carafa di Montorio visse un periodo di splendore, passando alla storia per il suo cornicione sporgente ed il suo glorioso passato. Un percorso in salita che però si arresta nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 28 marzo 1943, la “Caterina Costa”, una nave che trasportava armamenti bellici, ormeggiata al Porto di Napoli, fu colpita da un incendio avvenute per cause ignote. L’incendio provocò una tremenda esplosione che interessò tutta la città e provocò circa 600 morti. I frammenti infuocati raggiunsero il centro storico e qualcuno colpì il Palazzo Carafa di Montorio, provocando l’incendio del palazzo. Crollò la copertura e crollarono i solai interni. Il prestigio del palazzo venne immediatamente perso, così come fu perso lo stemma della casata dei Conti Carafa di Montorio: uno stemma di famiglia con uno scudo ed una testa di cavallo. Purtroppo per anni, la struttura non è mai stata presa in considerazione per essere ristrutturata ed è stata destinata ad un lungo periodo di degrado.

La ristrutturazione

Il palazzo è rimasto per anni vuoto e abbandonato. Per troppo tempo, passando davanti al Palazzo Carafa di Montorio si potevano vedere le rovine del crollo dovuto all’incendio, ed un totale stato di abbandono. Più tardi poi è intervenuta la Sovrintendenza dei Beni Architettonici di Napoli che ha preso in carico questo palazzo, per metterlo a nuovo e restituirgli il prestigio che gli spetta. Grazie all’impegno della Sovrintendenza, venne quindi, ristrutturata la copertura e consolidato il cornicione. Anche se l’intervento è da considerarsi limitato, è risultato comunque efficace, in quanto ha impedito la perdita di un palazzo che, attualmente, funge da testimonianza principale di un passaggio architettonico inestimabile.

Il riscatto di un palazzo

Quando si arriva su Largo Nilo, la vista è catturata dalla statua del Dio Nilo, che troneggia la piazzetta, facendo deviare l’attenzione da quelle che sono le facciate del Palazzo Carafa di Montorio. La ristrutturazione ne ha impedito il crollo e riportato alla luce la facciata in pietra vulcanica e qualche affresco, seppur sbiadito, presente nell’atrio. Tuttavia, la parte alta del palazzo resta praticamente vuota, mentre in basso, hanno preso vita alcune attività commerciali tipiche dei luoghi del turismo napoletano. Sembra che al momento, non ci siano grossi progetti che prendano in considerazione questo palazzo, ma lo stesso, merita comunque di essere visto, per ammirare, nel complesso, il quadrilatero architettonico che da Largo Nilo si estende verso via San Biagio dei Librai, per poter percepire l’imponta della concezione urbanistica del passato napoletano. Un patrimonio artistico inestimabile.

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