Porta Capuana: l’ingresso principale di Napoli

Gran parte della storia di Napoli è legata allo sviluppo commerciale con i comuni dell’entroterra, luoghi di provenienza di mercanti e contadini che si recavano in città per vendere il lavoro della terra. Quelle strade fungevano anche da unico collegamento via terra per altre zone del Regno di Napoli; l’importanza delle stesse è ancora visibile in alcuni luoghi di Napoli. Anticamente le città principali erano protette da cinta murarie per scoraggiare i nemici e vi si accedeva solo mediante delle porte. Una di quelle porte è ancora visibile ed è Porta Capuana. Nell’articolo tutti i dettagli e le curiosità riguardo questo suggestivo monumento cittadino.

Porta Capuana: una struttura imponente

L’arco di Porta Capuana si caratterizza come una delle poche porte della città ancora rimaste in piedi. La sua struttura però è una delle più imponenti. Essa si presenta subito con una serie di blocchi enormi di tufo e piperno, che rendono subito l’idea dell’importanza di questa porta, specie per le epoche passate, in cui la stessa fungeva da porta principale per l’accesso e l’uscita da Napoli. Le torri di Porta Capuana inizialmente erano alte 25 metri. Poi, con l’innalzamento del manto stradale, le dimensioni si sono leggermente abbassate, fino a giungere ai 23 metri attuali. Dal punto di vista architettonico, lo stile si ispira vagamente agli archi di trionfo realizzati nell’Antica Roma; a questo serve l’arco di marmo monumentale, ornato da alcuni bassorilievi importanti, chiamati “Onore e Virtù”.

La storia

Porta Capuana venne costruita nel 1484, su committenza aragonese: fu il re Ferrante D’Aragona infatti, ad incaricare l’architetto Giuliano da Maiano della costruzione. La porta fu pensata come punto d’accesso per i viaggiatori che giungevano da est. Inizialmente Porta Capuana si trovava in un altro posto in realtà: in via Oronzio Costa; Successivamente l’imponente opera è stata traslata di fronte a Castel Capuano. Ad ogni modo, Porta Capuana deve il suo nome alla strada che dava accesso alla porta, la quale costituiva il collegamento principale con la città di Capua. Secondo altre ipotesi invece, il nome deriverebbe dalla famiglia nobile dei Capuano, postasi su ordine del re, a difesa della porta. Anticamente, le due torri che danno la forma all’arco, facevano parte di una struttura più ampia, relativa ad una massiccia fortificazione della città. Nel 1656 la porta fu oggetto di un lavoro di ulteriore decorazione con una nicchia ospitante un dipinto di Mattia Preti, autore di numerosi dipinti nella città di Napoli. Il dipinto fu rimosso successivamente, così come una statua di San Gaetano, a causa di alcuni lavori.

Porta Capuana ed il suo ruolo per Napoli

Nella zona di Porta Capuana, oggi come allora ha vita un crogiolo di etnie, lingue e culture. Da secoli nello slargo antistante Castel Capuano, si incontrano mercatini più o meno spontanei. Agli inizi del ‘900 Porta Capuana assunse il ruolo di quartiere intellettuale, accogliendo, sulla falsariga del quartiere latino di Parigi, un gran numero di intellettuali che in piazza si incontravano per discutere e dibattere di tematiche d’attualità. Fino agli anni 2000 poi, Porta Capuana è stata trasformata in uno snodo fondamentale per i mezzi pubblici. Per molti anni infatti, nella piazza sostavano gli autobus che partivano da Napoli verso l’hinterland e la provincia. Questo ha reso Porta Capuana un vero e proprio luogo d’incontro tra i napoletani, le persone della provincia e le varie culture presenti in loco. Più di recente invece, la zona è ritornata ad essere un posto dove ha luogo un mercato alla buona, dove si possono trovare svariate merci. Nel frattempo il tessuto sociale degli abitanti dei dintorni è sicuramente mutato, dando spazio a quelle che sono le esigenze degli ultimi anni.

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