Piazza del mercato: simbolo storico di Napoli

  • di Domenico Modola
  • 3 anni fa
  • Napoli
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Se a Napoli si cercano le radici della storia che hanno caratterizzato l’anima della città sotto tutti i punti di vista, bisogna recarsi a Piazza Mercato. Una piazza dove si può respirare l’aria della storia politica, economica e sociale che ha interessato la città. Da luogo centrale per la vita quotidiana dei napoletani e non solo, ad attrattiva turistica il passo è breve. Nei dintorni della piazza, il mutamento del tessuto sociale è l’anima di una città sempre aperta al confronto e al cambiamento.

Piazza del Mercato: la storia di Napoli

Si può dire che parte dei momenti storici più importanti di Napoli, sono partiti da Piazza Mercato, o è qui che ne hanno avuto origine. Un tempo Napoli era una delle città più popolose d’Europa, seconda solo a Parigi e Londra, e quindi luogo di interessi politici ed economici da parte di tutto il mondo allora conosciuto. Anticamente la Piazza del Mercato comprendeva anche l’attuale piazza del Carmine, oggetto di una suddivisione a causa della costruzione di nuovi palazzi. Storicamente conosciuta come Foro Magno o Campo Moricino, in quanto situata in prossimità delle antiche mura di cinta della città, la piazza era centralissima sin dall’antichità.

Le origini

La Piazza del Mercato vera e propria venne realizzata intorno al 1270 per volere di re Carlo I D’Angiò, allo scopo di spostare la zona mercantile più verso il mare; prima di allora infatti, il mercato si teneva a Piazza San Gaetano, lungo via dei Tribunali. Piazza Mercato era proprio fuori dalle mura cittadine e vicino al mare, il che rese fluido e immediato lo scambio di merci. Ne beneficiò molto il tessuto economico cittadino, dato che nei dintorni della piazza nacquero molte botteghe di artigiani provenienti da ogni porto. La piazza fece infatti da apripista alla nascita del vicino Borgo degli Orefici, chiamato così per la presenza di raffinati orafi francesi che vi si stanziarono. La piazza divenne un punto di riferimento per chi voleva fare acquisti o semplicemente chiacchierare e discutere. Talmente centrale che di lì a poco, divenne anche luogo per le pubbliche esecuzioni dei condannati, pratica rimasta in vigore fino al 1800.

La figura di Masaniello

Piazza Mercato è indissolubilmente legata alla figura di Tommaso Aniello d’Amalfi, noto ai più come Masaniello. Il giovane pescatore di Vico Rotto al Mercato che nel 1647 divenne capopopolo e guidò la rivolta popolare dei napoletani contro le gabelle e le tasse imposte dal Vicerè spagnolo. Piazza Mercato era il luogo di lavoro per Masaniello, il luogo d’incontro e ben presto divenne anche il punto di partenza della rabbia popolare che portò all’abolizione di alcune delle tasse più esose, come quella sulla farina. Le gabelle furono abolite e subito ripristinate a seguito della morte di Masaniello, ucciso per volere del Vicerè ed a seguito del tradimento di alcuni suoi compagni di rivolta. Nell’immortalare le eroiche gesta di Masaniello, molti dipinti ritrassero gli episodi rivoltosi che si tennero a piazza mercato, tra cui spiccano quelli di Micco Spadaro che, in più opere, rappresentò alcuni momenti salienti della vita del pescatore eroe di Piazza Mercato.

Le chiese di Piazza del Mercato

Piazza Mercato è letteralmente circondata da ben 4 chiese di varie dimensioni. La più importante è sicuramente la chiesa di Santa Maria del Carmine Maggiore, o più comunemente, Il Carmine. Si tratta di una basilica santuario risalente al XIII Secolo ed è espressione del barocco napoletano. Poi vi è la chiesa di Sant’Eligio, situata al lato opposto della piazza. Questa è la più antica chiesa angioina della città e fu realizzata in stile gotico. Nel ‘400 poi, alla chiesa venne aggiunto un arco, eretto su due piani, che collega la chiesa ad un edificio vicino. L’arco è noto per la sua bellezza e per l’orologio che reca al primo piano. La terza è la chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato. Questa si affaccia direttamente sulla piazza a mo di emiciclo, e da essa si diramano i vari vicoletti che costituiscono il nucleo storico di Piazza Mercato e del quartiere Pendino. L’ultima invece è la chiesa di San Giovanni a Mare, poco distante da quella di Sant’Eligio e forse una delle più antiche della zona. Una piccola chiesetta in effetti, di cui però si fa menzione già in alcuni documenti risalenti al 1186.

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