Imponente ed inespugnabile: il Castello Aragonese di Baia

  • di Domenico Modola
  • 3 anni fa
  • Napoli
  • 1

Il Castello Aragonese di Baia è così come si presenta: bello, imponente, ma soprattutto inespugnabile. La sua posizione è sicuramente stategica e sarà stata determinante nei secoli addietro come difesa dei territori dagli attacchi via mare. Il Castello si trova a Baia, una frazione di Bacoli, provincia di Napoli.

Il Castello Aragonese e la sua posizione

A Baia, su un promontorio a circa 51 m.s.l.m. ci sono sempre state le condizioni adatte per una visione ampia sulla baia circostante e per una difesa adatta della città. Per questa importante posizione strategica, gli aragonesi decisero di erigere proprio sul promontorio il Castello Aragonese di Baia. Un castello difeso già dalla morfologia della natura, in quanto, proprio ad est del castello vi è un dirupo in tufo che cade a picco sul mare, mentre ad ovest vi è una profonda depressione del territorio, dovuta alle caldere di due vulcani chiamati “Fondi di Baia”. Alla costruzione furono poi aggiunte le mura, le torri, i ponti levatoi ed i fossati. Praticamente, di lì a poco, il castello si presentò come inespugnabile. Dall’alto del castello la vista si estende sul Golfo di Pozzuoli, Cuma, l’isola di Procida e quella di Ischia. Insomma, qualsiasi flotta o imbarcazione nemica si fosse avicinata alla costa bacolese o napoletana, dal Castello Aragonese sarebbe stata intercettata. Lo stesso vale anche per il controrro via terra. Qualora qualche esercito avesse avuto intenzione di marciare su Napoli, sarebbe stato avvistato

La costruzione

Prima ancora degli aragonesi, sulla collina di Bacoli ci arrivarono i romani. Sul luogo ove oggi sorge il Castello Aragonese, sorgeva una villa romana, che pare, fosse appartenuta a Giulio Cesare in persona. Di quella villa ci sono pochi resti alle pendici del promontorio; gli altri furono inglobati nella struttura del castello. I lavori per la costruzione del Castello Aragonese di Baia, vennero iniziati dai D’Aragona nel 1495, prima dell’arrivo dei francesi di Carlo VIII. Il sovrano dell’epoca, Re Alfonso D’Aragona incaricò l’architetto toscano Francesco Giorgio Martini di realizzare una serie di strutture fortificate per il castello. La struttura realizzata dal senese però è stata quasi del tutto cancellata, ne restano solo alcune tracce. L’architettura attuale del Castello Aragonese è databile intorno al 1538, quando Napoli era sotto il dominio dello spagnolo Pedro Alvarèz de Toledo. Fu lui a promuovere una rigida ristrutturazione, che conferì al castello la pianta a stella, così come lo conosciamo oggi. Il castello continuò per secoli a svolgere la sua funzione di fortezza militare, anche se a governo di Napoli, agli spagnoli successero gli autstriaci e poi i Borbone. Con l’Unità d’Italia, il Castello Aragonese venne dimenticato. Progressivamente finì in uno stato di abbandono e decadenza. Nel 1927 lo stato concesse il suo utilizzo al Reale Orfanotrofio Militare. Grazie a questa nuova destinazione, il castello fu oggetto di ristrutturazioni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Castello fu adibito a carcere per i prigionieri di guerra; successivamente tornò ad essere orfanotrofio. L’ente venne sciolto nel 1975, quindi il Castello passò nelle mani della Regione Campania e, negli anni ’80 ospitò alcuni terremotati del terremoto dell’Irpinia. Solo nel 1984, il Castello Aragonese è stato destinato alla Sovrintendenza Archeologica di Napoli e Caserta e trasformato in Museo archeologico dei campi flegrei.

Il Museo Archeologico

Oggi, quel castello inespugnabile è divenuto un museo archeologico, che vanta reperti dal valore inestimabile. I reperti ivi presenti sono stati trovati nei dintorni, quindi a Cuma, a Baia, nel Rione Terra di Pozzuoli, e nell’antica Liternum. Una serie di siti archeologici di estremo valore che, motivarono la scelta della Sovrintendenza che, optò per il Castello Aragonese proprio per la vicinanza a questi siti. Tra i reperti principali troviamo la Statua di Serapide, un dio egizio, ritrovata nell’antico mercato di Pozzuoli; il Ninfeo di Punta Epitaffio, ritrovato nel mare di Baia sommerso a causa del bradisismo. La visita al Castello Aragonese è fortamente consigliata ed inclusa in un percorso archeologico atto a scoprire tutti questi siti archeologici presenti in zona.

Partecipa alla discussione

Compare listings

Confrontare