Plusvalenze immobiliari

L’attuale Legge di Bilancio ha introdotto grandi novità per quanto riguarda leggi e imposte e tra queste ha introdotto delle novità anche per quanto riguarda la plusvalenza immobiliare.

Vediamo insieme di cosa si tratta e cosa cambia rispetto agli anni precedenti.

Cos’è la plusvalenza immobiliare

La plusvalenza immobiliare è quel guadagno che si ricava quando si vende un immobile prima che siano trascorsi cinque anni dal suo acquisto ad un prezzo più alto rispetto a quello pagato per l’acquisto stesso. Questa plusvalenza è solita essere tassata dal Fisco, per tale motivo questo guadagno è considerato un reddito diverso.

Tassazione della plusvalenza immobiliare

La plusvalenza immobiliare viene tassata solamente in casi specifici, vediamo insieme quali sono:

  • quando l’immobile venduto è stato acquistato da meno di cinque anni
  • quando l’immobile non è stato ricevuto da una successione
  • quando l’immobile non è la residenza del venditore
  • quando l’immobile non è la residenza di un familiare del venditore.

In tutti gli altri casi, l’immobile non viene tassato.

Calcolo della plusvalenza immobiliare

Sono diverse le possibilità con le quali il contribuente può calcolare la plusvalenza immobiliare:

  • il contribuente può scegliere di calcolare la plusvalenza e inserirla sotto la voce altri redditi per poi pagarne l’aliquota irpef di riferimento;
  • il contribuente può richiedere in sede di stipula di contratto di applicare un’imposta sostitutiva del 20%, che va pagata contestualmente al momento della firma del contratto.

Quando non si paga la plusvalenza immobiliare

Come abbiamo detto in precedenza, se si rivende un immobile ad un prezzo maggiorato prima che siano trascorsi cinque anni dal suo acquisto, si dovrà pagare una tassa pari al 20%.

Esistono però dei casi in cui la plusvalenza immobiliare non dovrà essere versata, come ad esempio:

  • se si entra in possesso dell’immobile tramite un’eredità
  • se si rivende l’immobile dopo un periodo più lungo di cinque anni
  • se l’immobile viene acquistato con lo scopo di essere una prima casa e nel periodo che intercorre tra acquisto e rivendita, la dimora viene utilizzata come abitazione principale.

Inoltre, le cessioni a titolo gratuito, non costituiscono plusvalenza.

Plusvalenza immobiliare: le novità rispetto al 2019

L’articolo 89 della Legge di Bilancio 2020, ha introdotto delle novità rispetto al 2019 per quanto riguarda l’imposta sostitutiva per la plusvalenza immobiliare.

La nuova legge, prevede un incremento che va dal 20% al 26% dell’aliquota dell’imposta sotitutiva della plusvalenza immobiliare realizzata a seguito di cessioni a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni.

L’unico vantaggio, non da poco, è che grazie all’articolo 68 comma 1 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi esiste la possibilità di detrarre dalla plusvalenza immobiliare i cosiddetti costi inerenti, ovvero tutte le spese che vengono sostenute in relazione all immobile, come ad esempio:

  • i costi sostenuti per l’acquisto dell’immobile
  • i costi di ristrutturazione
  • le spese di costruzione.

Ora che abbiamo fatto luce su cos’è la plusvalenza immobiliare, siamo sicuri di avervi dato degli strumenti in più su come muovervi per l’acquisto di una casa.

Nel caso in cui qualcosa non fosse ancora chiaro e aveste bisogno di una consulenza immobiliare, la Leonardo Immobiliare è a vostra disposizione.

Per ulteriori informazioni e contatti, basta cliccare qui.

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