Tra gli stili d’arredamento in voga negli ultimi anni, sicuramente il bohémien è tra quelli che ha collezionato più estimatori, appannaggio di personalità eccentriche, chic eppure etnico, ricercato e raffinato eppure semplice, colorato e vivace.
Si tratta di un’influenza gitana, dove ogni elemento, dai mobili alle tappezzerie, diventa protagonista e in cui ogni minimo particolare è matrice del risultato finale: non è un caso, infatti, che sia scelto da artisti e personaggi anche conosciuti in cerca di un’ispirazione più originale del “solito” minimal. Tra l’altro, le contaminazioni che l’hanno interessato hanno generato delle sottocategorie, come il boho-folk o il boho-chic, in cui la scelta dei vari elementi viene fatta rispettando alcuni canoni più precisi, in folklore, appunto, o eleganza.
Ma da dove arriva questa tendenza così gipsy?
Le origini
Sembra che il nome riferito a questo stile sia apparso per la prima volta nella Francia del XIX secolo in concomitanza con un’usanza sparsasi tra gli artisti del tempo: in effetti, chi conduceva una vita anticonformista, all’epoca, era solito trasferirsi nel quartiere gitano, quello in cui si riteneva che abitassero i boemi (in realtà, però, persone di tutt’altra provenienza).
Mescolarsi con questi popoli era carburante per la creatività e la fantasia di poeti e pittori, tant’è che in molti ne assorbirono usanze, credenze e persino stili di vita.
D’altro canto, anche oggi si tratta di una tipologia di arredamento non adatta a tutti, che parla a prima vista della personalità di chi abita quegli ambienti e che ne identifica il gusto, l’estro, la voglia di vivere.
Cosa c’è da sapere
Ogni stanza della casa può rispondere a questa ispirazione di stile, l’importante è affidarsi alle combinazioni giuste di mobili e decori.
Anche cimentarsi nel fai-da-te e nel découpage può essere un’idea, girovagando tra i mercatini per accaparrarsi pezzi unici, vintage ed introvabili e risistemarli a modo proprio, nelle forme e nei colori che si preferiscono.
È, insomma, uno Shabby che si fa etnico.
Il comandamento da seguire è: favorire i contrasti.
Lenzuola dai colori accesi contro una struttura del letto in legno massello dai toni scuri, tendaggi e tappeti straordinariamente decorati a fronte di pareti, pavimenti o piastrelle dai toni opachi, delicati, quasi “invisibili”… anche osare con elementi completamente fuori contesto può essere un’idea valida, inserendo un frigorifero vintage o all’americana in una cucina spartana e all’italiana o aggiungendo scaffali in legno quasi grezzo per sorreggere vasi di piante ornamentali (rigorosamente vere) in luoghi dove non sarebbero previsti. Mai esagerare per evitare un effetto-ingombro (che, tuttavia, non dispiace se ben assortito), ma assolutamente sì al lasciar sbizzarrire la creatività!
E se proprio amate un’estetica più minimal, potrete giocare sugli spazi e sulle linee più essenziali e minimal del boho-chic!
Natura a vista
Un altro consiglio è quello di sfruttare materiali naturali, come il bambù, il vimini, la tela, il legno oppure meravigliose scodelle in corda per contenere la frutta che vanno rigorosamente lasciate a vista sul tavolo della cucina.
Pareti, pavimenti e altri elementi “statici” possono essere decorati tramite stencil o dipinti a mano (da chi se ne intende) per ottenere un caloroso effetto foresta o ispirazioni floreali colorate, avendo minuziosa cura di ogni particolare. Si possono creare federe per i cuscini del divano intonate oppure inserire frasi ed aforismi nell’insieme, per ottenere un ambiente completamente personalizzato e… unico al mondo!
Siete appassionati viaggiatori? Allora potrete pensare anche a dedicare un’intera parete ai vostri ricordi, prendendo la buona abitudine di portare a casa, ad ogni ritorno, un elemento che vi faccia tornare col pensiero a quei giorni.
Infine, come non considerare l’ipotesi di aggiungere pouf o materassi su cui sdraiarsi – opportunamente decorati e rivestiti da tessuti particolari – per creare il perfetto angolo relax in tema.
Occhio, però, a non esagerare con i suppellettili e a vagliare al meglio, caso per caso, quanto “riempire” le camere: tutto cambia completamente se, ad esempio, le mura sono lasciate bianche oppure vengono decorate e dipinte diventando parte integrante dell’arredamento!