Arriva la facciata termoattiva: scopri la nuova frontiera dell’ecologia

Non si può più prescindere dall’attenzione che l’ambiente ed il pianeta meritano ed è proprio per questo che sempre più realtà immobiliari, pubbliche e private, stanno approfittando dei Mutui Verdi per promuovere l’efficienza energetica ed approntare ristrutturazioni green sfruttando le possibilità che la bioedilizia mette al nostro servizio.

La questione è quantomai sfaccettata e in evoluzione, tant’è che gli esperti e gli studiosi sono continuamente al lavoro per cercare soluzioni sempre migliori e che offrano un rapporto qualità/prezzo appetibile, a margine degli incentivi fiscali di cui godono, fortunatamente, questo tipo di soluzioni.

In questo panorama vale la pena menzionare la nuova frontiera dell’ecologia identificata dalla facciata termoattiva, un nuovo brevetto che mira a ridurre la presenza (ed i costi) delle caldaie negli edifici pubblici.

Ma di cosa si tratta esattamente?

La facciata termoattiva: pronta per la riqualificazione degli edifici pubblici

La soluzione proposta dalla facciata termoattiva ha l’obiettivo di aiutare a risparmiare pur rappresentando una tecnologia volta a rendere le nostre strutture più ecocompatibili.

Il funzionamento è abbastanza semplice: il concetto di base mira a rendere le pareti in grado di accumulare calore e frescura in maniera naturale. Come?

Il cuore del progetto è un termointonaco che è in grado di mantenere più o meno costante la temperatura (tra i 25 ed i 30 gradi) azzerando, o quasi, dispersioni di ogni tipo; al di sopra, poi, sono previste delle serpentine nelle quali far scorrere acqua calda o fredda (a seconda delle stagioni e delle necessità) proprio come accade nei moderni sistemi radianti; infine, a copertura vi è uno strato isolante e l’intero sistema viene regolato da un impianto solare termico e da strumentazioni domotiche attraverso le quali gli utenti possono personalizzare a loro piacimento le temperature interne ed esterne. Una vera e propria rivoluzione del settore!

Specifiche

La facciata termoattiva è un brevetto messo a punto dallo Studio DBM di Sesto San Giovanni e, per il momento, verrà impiegato soltanto per la riqualificazione di edifici pubblici: ad oggi, la tecnologia è stata testata con soltanto attraverso un edificio pilota ma va sottolineato che non tutte le strutture sono adatte per la sua installazione.

Quali sono, quindi, i requisiti di base?

L’ideale è avere a che fare con pareti in cemento, poiché non sono garantite le stesse performance, ad esempio, con mura in mattoni o in legno; in ogni caso, vale la pena pensarci due volte anche per installazioni sulle facciate storiche.

Va detto anche che la spesa per la realizzazione di questi impianti è sicuramente doppia rispetto ad un cappotto tradizionale: si stima un valore di all’incirca 120 euro per metro quadro più il corrispettivo per l’impianto solare da addizionare. La buona notizia, però, è che le specifiche di ogni soluzione – e quindi i relativi prezzi – variano di struttura in struttura e che il ritorno dell’investimento è molto più veloce che nei casi tradizionali (in cui non è detto nemmeno che avvenga), coprendo massimo 7 anni di tempo contro i 13 attesi per gli altri impianti.

 

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