Terrazzo di copertura: significato ed utilizzo

Le terrazze di copertura e il lastrico solare possono sembrare concetti abbastanza simili ma in realtà presentano le dovute differenze, che si riscontrano sia nella tipologia di costruzione, che nella spesa, oltre che ovviamente nella normativa prevista per la loro realizzazione. Nello specifico bisogna identificare il terrazzo di copertura, cosa si intenda appunto per “copertura” e quale sia la destinazione finale della suddetta costruzione.

Cos’è il terrazzo di copertura

Il terrazzo di copertura è definito come un ripiano necessario per coprire una data superficie, ma nasce delimitato tutto intorno, grazie alla presenza di balaustre, ringhiere o muretti, che stanno a segnalare la precisa funzione di accesso e utilizzo per gli utenti. Per questi motivi il terrazzo di copertura si distingue dal lastrico solare. Quest’ultimo infatti, viene definito come parte di un edificio che, seppur praticabile e piana, resta pur sempre un tetto, pensato cioè, per la copertura di ambienti sottostanti.

A cosa serve il terrazzo

La stessa definizione dovrebbe bastare a fornire un’idea chiara in merito all’utilizzo del terrazzo. A differenza del lastrico che può essere o meno utilizzabile, il terrazzo si presta pienamente all’utenza. Oltre a fungere da copertura per gli spazi sottostanti, il terrazzo è considerato a tutti gli effetti uno spazio aperto dell’edificio, con ringhiere e balaustre per la delimitazione. La terrazza è differente rispetto al lastrico, sia per caratteristiche strutturali, sia per aspetti prettamente giuridici. La terrazza è infatti parte integrante della struttura ed è posta talvolta, sullo stesso piano di altri vani. Ma ciò che veramente cambia tra il terrazzo e il lastrico solare è che il primo dispone della funzione di affaccio. In altri termini fornisce la possibilità di potersi affacciare, oltre ad una serie di altre comodità abitative di cui non sempre dispone un lastrico solare.

Le differenze dal punto di vista giuridico

Sostanzialmente l’aspetto giuridico si riforma a quanto stabilito dal punto di vista meramente tecnico e strutturale degli edifici. La differenza tra un lastrico solare ed una terrazza di copertura, è definita anche dalle numerose sentenze che ci sono state in merito a questo tema. Infatti, la Cassazione (Cass. civ., 26 febbraio 1959, n. 563), ribadisce nei fatti ciò che si evidenzia nelle perizie strutturali che evidenziano le differenze tra le due diverse tipologie di struttura.

Terrazzo condominiale e terrazzo di proprietà

Il terrazzo dell’edificio, ovvero la parte che fa da copertura agli interni dello stabile, sarebbe da considerare di proprietà condominiale, e quindi fruibile da tutti i condomini. Tutti se ne servono e tutti devono pagare le eventuali spese di manutenzione. La ripartizione differente viene fatta solo nel caso in cui, nel plesso ci sono più scale che portano a più tetti. In quel caso la ripartizione delle spese del singolo condomino riguarderà solo la sua scala di riferimento. La proprietà di detto terrazzo è condominiale, salvo un atto che dimostri il contrario; l’atto ovviamente è un atto di acquisto: un documento che serve a provare la proprietà esclusiva della terrazza da parte di uno dei condomini.

Riparazione e manutenzione: chi paga?

In questo aspetto, sicuramente non marginale, non si riscontra una particolare differenza di approccio normativo. Se il lastrico solare necessita di una riparazione o manutenzione, sarà obbligo di tutti i condomini far fronte alla spesa necessaria per l’intervento. Ogni condomino pagherà una certa quota, definita sulla base dei millesimi condominiali. Nel caso in cui, il lastrico sia di pertinenza esclusiva di un condomino, egli dovrà coprire per 1/3 la spesa totale, mentre il resto sarà coperto dai restanti condomini. Nel caso del terrazzo di copertura, vale grosso modo la stessa cosa, fatta eccezione per i casi in cui la mancata manutenzione o riparazione del terrazzo, provochino danni agli spazi sottostanti. In quel caso, il proprietario dello spazio terrazzato dovrà coprire le spese di riparazione, ma solo in funzione del danno cagionato dalla mancata manutenzione.

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