Condominio: ecco quando l’emissione di odori e rumori molesti diventa un reato

I rapporti con i propri vicini sono spesso difficili, e questo la Corte di Cassazione lo sa bene. Dopo il caso dello stalking condominiale e la questione dei “panni stessi”, i giudici sono stati chiamati ancora una volta a delineare  confini che è  meglio non superare, in onore del vivere civile, del rispetto reciproco ma sopratutto, per evitare di essere citati in tribunale. I casi di specie riguardano immissioni di vapori, odori e rumori molesti. Ma vediamo il tutto nel dettaglio.

Odori molesti e condominio, galeotta fu la panetteria.

Il caso che ha portato gli odori molesti a salire sul banco degli imputati riguarda una panetteria, o meglio il suo titolare, che è stato citato in giudizio per le quotidiane emissioni di vapore, di odori e di fumo provenienti dal suo esercizio: l’entità di tali gas era talmente alta da impregnare non solo le case, ma anche gli abiti sia dei passanti che dei residenti.  La Corte di Cassazione, ha ritenuto valida l’accusa mossa dal condominio, condannando il titolare in base all’articolo 674 del Codice penale getto pericoloso di cose, visto che, era stata occasionalmente bruciata anche della plastica.

La sentenza della Cassazione,  n.24817/2016 , posa le sue basi su due soliti punti:

  • il superamento del limite di emissione di gas, odori e/o vapori fissato nell’ex art. 844 c.c.
  • la sussistenza del reato, in base a quanto specificato nell’art 674 cp, anche per una sola emissione

L’agente, ossia colui che provoca l’emissione, è infatti sempre obbligato a prendere tutti i dovuti provvedimenti, onde evitare che le fuoriuscite di qualsiasi esalazioni, infastidiscano persone o imbrattino cose. E’ importante sottolineare che è possibile essere citati in giudizio anche per una sola emissione, e che questo vale anche per gli odori che provengono dall’interno del vostro appartamento. Quindi, nel caso in cui abitiate in un condominio ed abbiate intenzione di accendere il barbecue, è consigliato parlarne prima con il vostro vicino, non si sa mai.

Rumori in condominio, quando si considerano molesti?

Discorso ben diverso va fatto per i rumori molesti in condominio, che prima di finire in tribunale, devono passare per un giudice ancorarumore più intransigente: il regolamento di condominio. Nel caso in cui i vostri vicini siano soliti tenere la televisione ad volume, o creare qualsivoglia altro tipo di “fastidio sonoro”, prima di recarvi dalle autorità rileggete il regolamento condominiale, di cui dovreste avere una copia: in caso contrario richiedetela all’amministratore del condominio.

Se il regolamento in questione contiene una clausola sui rumori, o più generalmente sui limiti all’uso degli immobili a tutela della tranquillità degli altri condomini, ci saranno ben indicati anche i limiti ” di tollerabilità” da rispettare e, nel caso questi siano stati superati, avete il diritto sia di richiedere il risarcimento dei danni, che l’insonorizzazione dell’abitazione del vicino molesto.

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