Perché via San Giacomo dei Capri si chiama così?

Via San Giacomo dei Capri è una delle principali vie del quartiere Arenella a Napoli, che funge da collegamento con il Rione Alto,  presso la zona ospedaliera: la più importante del meridione. Rimasta immutata nei secoli, sia in lunghezza che in larghezza, la via è stata la sede di numerose bellissime ville, di cui solo alcune sono sopravvissute allo scorrere del tempo e ai diversi eventi storici che hanno interessato la città: tra queste, Villa Valentino, edificata nel 1889 dal Commendatore Giovanni Valentino ed utilizzata come casa vacanza; particolare fu l’usanza della servitù, che usava annunciare l’arrivo della famiglia sistemando le statue di due levrieri di porcellana bianca sulla Torretta della villa.

Al pari di altre vie di Napoli, di cui abbiamo analizzato la storia in diversi altri articoli precedenti, anche via San Giacomo dei Capri vanta delle curiose origini legate al suo nome. Vediamole insieme

Via San Giacomo dei Capri, la strada delle capre.  

A Napoli, come in altre città del meridione, l’agricoltura e la pastorizia furono una delle principali fonti di sostentamento nei secoli scorsi. Gli addetti a quello che oggi definiremmo “settore primario”, usavano andare in giro per la città consegnando a domicilio la loro merce, per questo, studiando oggi la storia della città, non è raro sapere di strade riservate esclusivamente al transito di agricoltori, pastori e il loro bestiame. Due di queste strade, che ebbero in passato un aspetto boscoso, sono ad oggi conosciute come via Salvator Rosa, la strada che collega la zona del Museo Archeologico di Napoli e l’Arenella, e appunto via San Giacomo dei Capri

La via, che ieri come oggi raccoglieva le confluenze di via Arenella, via Gianbattista Ruoppolo, via Pietro Caestellino e via Domenico Fontana, veicolando il tutto verso la zona del Vomero Alto, veniva utilizzata principalmente per il transito di carretti agricoli e capre, spesso lasciate a pascolare tra l’erba. Gli animali venivano lasciati liberi di vagabondare dai loro pastori, mentre concludevano le vendite di latte con i padroni di casa del circondario.

In molti, vorrebbero il “ dei Capri” presente all’interno del nome della via, legato proprio alla presenza dei greggi di ovini sulla strada, i capri appunto. Ma, questa è solo una delle tante storie legata all’origine del nome della strada.

Via San Giacomo dei Capri e la storia della Certosa.

L’altra versione della probabile origine del nome di via San Giacomo dei Capri è quella legata alla Certosa dei Capri, che sorgeva proprio dove ora c’è la strada.

Edificata nel 1370 e dedicata a San Giacomo, la Certosa fu affidata alla custodia dei monaci certosini dal conte Giacomo Arcucci, che li incaricò di proteggerla dalle incursioni dei pirati, che nella prima metà del Cinquecento razziavano la costiera amalfitana. In seguito alla confisca avvenuta ad opera di Gioacchino Murat nel 1808, la Certosa subì una serie di trasformazioni, che la videro diventare una caserma nel 1815; un’ospizio e infine un soggiorno punitivo per militari e anarchici, dal 1868 al 1898.

Oggi, il complesso ospita un museo dedicato a Karl Wilhelm Diefenbach, pittore tedesco morto nel 1913.

 

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