Animali domestici in condominio: 7 regole per una convivenza pacifica

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Se avete un cane o un gatto, seguite queste regole su come tenere gli animali domestici in condominio in modo rispettoso e attento, per non inimicarvi gli altri condomini

Gli animali domestici in casa sono una gioia per molte famiglie: ma si possono tenere gli animali domestici in condominio? La risposta è sì e lo dice la legge: nessun regolamento di condominio può vietare ai condomini di ospitare in casa un cane, un gatto o un qualunque altro animale domestico.

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Questo ovviamente non vuol dire che chi ha in casa un cane o un gatto non debba rispettare delle regole: anche se nessuno vi può impedire di ospitare un animale domestico, ci sono casi estremi in cui i condomini possono richiedere l’allontanamento degli animali da compagnia, quindi è bene fare attenzione.

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Per fortuna si tratta, come dicevamo, di casi estremi.

Vediamo insieme quali sono le 7 regole d’oro per tenere gli animali in condominio senza inimicarsi nessuno, fermo restando che la regola principe è: non dare fastidio agli altri condomini!

Animali domestici in condominio: le 7 regole da seguire

1. Usare sempre museruola e guinzaglio

Il fatto che noi amiamo gli animali non significa che debbano piacere anche agli altri: quando attraversiamo degli spazi comuni, e soprattutto in presenza di altri condomini, è buona norma tenere gli animali al guinzaglio e con la museruola. Questa regola vale sia nelle coorti interne, sia per le scale, e soprattutto in ascensore con altri: molte persone per esempio hanno paura dei cani, e non vogliono neanche essere annusate da loro. Cerchiamo di rispettare tutti.

2. Non lasciare liberi i 4 zampe negli spazi comuni

Gli animali domestici, per quanto mansueti, non vanno lasciati liberi negli spazi condominiali condivisi: il rischio è che si configuri il reato di omessa custodia. Inoltre se l’animale dovesse nuocere a qualcuno, il proprietario sarebbe responsabile (civilmente e penalmente) dell’eventuale danno.

3, Raccogliere sempre le deiezioni

Si tratta di una regola che vale SEMPRE. Mettiamocelo bene in testa: le deiezioni dei nostri animali domestici vanno raccolte e smaltite correttamente. Questo è un gesto di civiltà che prescinde dai regolamenti di condominio, da mettere in atto dovunque e comunque, quando si passeggia per strada con il cucciolo al guinzaglio oppure lo si porta al parco.

Anche il luogo in cui il cane fa la pipì, soprattutto se è sempre lo stesso, va lavato con acqua e disinfettante: l’urina degli animali ha un odore forte, e bisogna lavarlo via subito per evitare che si diffonda, soprattutto negli spazi condominiali.

4. Limitare i rumori molesti

È uno dei casi in cui i condomini possono richiedere l’allontanamento degli animali domestici: l’esempio più comune è quello del cane che abbaia durante la notte, in maniera continuativa e frequente (un abbaio occasionale non è da considerarsi molesto). Se il disturbo viene documentato da una perizia, viene considerato alla stregua di schiamazzi notturni, per cui il condominio ne chiederà conto all’emissario dei rumori, in questo caso il padrone del cane. Il consiglio: per evitare che il cane abbai in casa, cercate di calmarlo facendolo giocare o portandolo fuori più spesso.

5. Limitare gli odori sgradevoli

È un altro dei casi in cui i condomini possono richiedere l’allontanamento dei vostri amici a 4 zampe: può accadere per esempio che il cane o il gatto facciano pipì in uno spazio comune come l’androne del palazzo o il pianerottolo, e che l’odore sgradevole arrivi fin dentro le abitazioni degli altri condomini. In questo caso è importante agire tempestivamente per pulire la zona interessata e evitare che questa circostanza si verifichi di nuovo. Chiedere scusa ai condomini danneggiati non guasterebbe.

6. Non chiudere fuori gli animali

Abbandonare il cane o il gatto negli spazi esterni della propria abitazione, come il terrazzo o il balcone, oltre a essere un gesto che dimostra una mancanza d’amore nei confronti dei 4 zampe, è anche un reato penale: lo dice l’art. 672 del Codice Penale, che configura in un caso come questo il reato di omessa custodia.

7. Stipulare una polizza assicurativa in caso di animali pericolosi

Il comportamento degli animali rispecchia quello dei padroni, si dice, per cui nessun animale è aggressivo se viene trattato con gentilezza. Tuttavia, se il vostro animale da compagnia rientra nella categoria degli animali pericolosi, la legge vi obbliga a stipulare una polizza assicurativa in caso di danni o lesioni a persone, animali o cose. I proprietari infatti hanno la responsabilità civile e penale per i danni causati dai propri animali nei confronti di terzi.

Ricapitoliamo:

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Animali domestici in condominio: il maltrattamento è reato

E se invece che i vostri cani, a essere pericolosi fossero i condomini?

I casi di avvelenamento degli animali domestici sono purtroppo ancora molto frequenti: l’esca con il boccone avvelenato non è una leggenda metropolitana, ma triste realtà. Anche se la legge in materia è estremamente severa: la detenzione di esche avvelenate è espressamente vietata, così come lo è la distribuzione di sostanze velenose, come i bocconi avvelenati appunto, che rischiano di essere ingerite anche dai bambini. Il maltrattamento degli animali è infine considerato un reato penale.

Come proteggere i nostri amici a 4 zampe?

Il consiglio è quello di evitare che i vostri animali domestici si aggirino da soli negli spazi comuni dello stabile, soprattutto se avete già ricevuto lamentele da parte di alcuni condomini. Se siete stati minacciati o avete paura che qualcuno voglia nuocere ai vostri animali, potete sporgere denuncia sia contro persone fisiche sia contro ignoti, per tutelare i vostri animali da compagnia: le pene per minacce e tentate lesioni sono molto severe.

 

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