La zona di Chiaia a Napoli è una delle più eleganti della città: la sua vicinanza al mare e le sue boutique di brand di moda di lusso, la rendono il luogo perfetto per una passeggiata di shopping immersi nel relax.

Tra i tanti vicoli caratteristici e le grandi piazze di questo quartiere, sicuramente una delle più iconiche è Piazza dei Martiri: una piazza in parte adibita a zona pedonale, crocevia di amanti di shopping e cultura.

La piazza, che potremmo definire una delle più belle ed eleganti di Napoli, non ha sempre avuto questo nome e soprattutto, non ha sempre ospitato l’imponente monumento posto al centro della piazza.

Oggi cercheremo di fare luce sulla storia di Piazza dei Martiri ed il suo famoso ed importantissimo monumento.

Come nasce Piazza dei Martiri

La bellissima Piazza dei Martiri che tutti conosciamo non ha sempre avuto questo nome: un tempo infatti si chiamava Largo di Santa Maria a Cappella Nuova in onore dell’imponente chiesa che il luogo ospitava, chiesa demolita dai francesi perché ritenuta pericolante.

La sua forma e la sua architettura come la vediamo oggi si deve a Ferdinando II di Borbone che volle omaggiare la città di un monumento simbolo e maestoso da dedicare a tutti i caduti napoletani nei moti del ’48.

Il ’48 come ben sappiamo fu un anno molto difficile costellato di morti, feriti e gravi perdite in fatto di forze civili e forze militari per il popolo napoletano, omaggiare il coraggio, il sacrificio e la volontà di questi personaggi sembrò a Ferdinando un gesto obbligatorio.

Il progetto per la creazione di un monumento che simboleggiasse la “ritrovata pace” fu affidato a Enrico Alvino. Questi individuò in Largo di Santa Maria a Cappella Nuova, il luogo ideale per ospitare la statua della Madonna della Pace, che fu posta in cima ad una colonna di granito grigio al centro della piazza.

I rivoluzionari del ’48 non videro però di buon occhio questo monumento, dato che per loro la pace ristabilita era intrisa di sangue, morte e sofferenza dei loro compagni caduti durante i moti.

Per vedere la nascita di Piazza dei Martiri dovremo aspettare il 1861 quando, dopo l’Unità d’Italia, l’allora sindaco di Napoli, Andrea Colonna di Stigliano, decise di dedicare il monumento ai martiri napoletani.

Il progetto fu affidato ancora una volta a Enrico Alvino che identificò in Emanuele Caggiano il realizzatore del nuovo monumento da insediare nel largo.

La statua sostituì quella della Madonna della Pace a simboleggiare la “virtù dei napoletani“. Da quel momento il Largo della Pace, divenne l’odierna Piazza dei Martiri.

La statua di Piazza dei Martiri

La statua opera di Emanuele Caggiano, presenta un basamento quadrato in pietra vesuviana con una targa di marmo che recita «Alla gloriosa memoria dei cittadini napoletani che caduti nelle pugne o sul patibolo rivendicarono al popolo la libertà di proclamare con patto solenne ed eterno il plebiscito del XXI ottobre MDCCCLX Il Municipio Consacra».

Il basamento inoltre, ospita quattro statue leonine ognuna a rappresentare il sacrificio e la virtù dei napoletani in diverse occasioni storiche:

• Il leone morente rappresenta i caduti della repubblica Partenopea del 1799. Fu realizzato da Antonio Busciolano.
• Il leone trafitto da una spada simboleggia i caduti dei Moti carbonari del 1820 e fu realizzato da Stanislao Lista.
• Il leone sdraiato mantiene, sotto la zampa,  lo Statuto del 1848 ed è dedicato ai martiri napoletani caduti durante i Moti del 1848. È opera di Pasquale Ricca.
• Il leone in piedi con accanto la sua preda, è dedicato ai caduti del periodo garibaldino, del 1860. È stato scolpito da Tommaso Solari.

Un omaggio completo, così da dare il giusto risalto a chi aveva speso la sua vita per difendere la città e il popolo napoletano.

Questa piazza conosciuta spesso soltanto per la sua posizione strategica e la sua bellezza è invece ora un luogo da visitare con altri occhi, occhi di chi è orgoglioso delle gesta dei cittadini napoletani.

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