Efficienza energetica e la sfida dell’Italia

La Terra necessita di più attenzione da parte nostra, è un dato di fatto. Dopo secoli passati a prendere risorse e ad inquinare l’ambiente è giunto anche il momento di “dare”, e sostenibilità è diventato ormai un imperativo categorico in diversi ambiti dell’agire umano: a partire dall’edilizia. Tutto il mondo si sta impegnando a cambiare passo sfoderando ogni forma possibile di agevolazione, che metta il cittadino in possibilità di diventare più “verde”.

Qual è la situazione dell’Italia in quest’ambito?

Secondo i dati registrati dall’Enea, I-Com ( Istituto per la competitività) e Fiap all’interno di un’indagine, lo stock degli immobili in Italia percorre la strada di classi energetiche sempre più performanti. Durante il 2018, le compravendite di immobili appartenenti alle prime tre categorie energetiche sono cresciute del 6% mentre, quelle di immobili oggetto di ristrutturazioni del 12%.

Ancora troppo alta la percentuale legata all’acquisto di immobili appartenei a classi energetiche basse, l’80%, che dimostra comunque un miglioramento rispetto al 2017, quando queste superavano nettamente il 90%.
Stando a Federico Testa, il presidente dell’Enea: “ la cultura del risparmio energetico nell’immobiliare e della riqualificazione energetica non sono ancora diventati una vera pratica sociale”. A fargli eco è arrivato il vice presidente di  I-Com  Franco D’Amore: “Dopo cinque anni, quest’anno finalmente vediamo andamenti positivi. Fino all’anno scorso vedevamo un grossissimo peso della classe G”.

Quella del nostro paese in ambito efficienza energetica può quindi essere considerata una situazione “ancora in via d’assestamento”, che si gioca il tutto e per tutto con il Piano Energetico e Clima 2030, presentato dal Governo all’inizio dell’anno, il piano pone degli obiettivi decisamente alti, tra cui: 180 miliardi di euro di investimento e maggiori agevolazioni.

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