Napoli e l’epidemia di colera, così nacque il corso Umberto I

Il corso Umberto I – meglio conosciuto come Rettifilo – è di certo uno degli assi viari più importanti di Napoli, con il suo 1,3 chilometro di lunghezza, che parte da Piazza Garibaldi per terminare in Piazza della Borsa.
Inaugurato nel 1894 con il nome di Corso Re d’Italia, il Rettifilo è la strada storica più “recente” della città, nato in seguito ad una delle più grandi calamità che abbiano mai colpito la capitale partenopea: l’epidemia di colera.

La Legge per il Risanamento di Napoli e la costruzione del corso Umberto I

Nel 1884 l’Europa fu colpita da un’epidemia di colera,che ebbe una rapida e ampia diffusione in tre città italiane con il numero di abitanti più alto e il tenore di vita più malsano: Genova, Palermo e Napoli. La capitale partenopea contava da sola circa 450.000 abitanti, con un affollamento medio di due persone per vano, compresi servizi e cucine. Tale situazione abitativa, unita alla precaria situazione igienica, portò a una diffusione dell’epidemia che provocò più di 8.000 morti.

Durante un visita in città, l’allora Presidente del Consiglio Agostino Depretis si convinse dell’urgenza di un intervento, che si concretizzò nella famosa legge per il “Risanamento della città di Napoli”, approvata il 15 gennaio del 1895.
Il primo intervento, il più urgente, fu appunto lo sventramento dei “quartieri bassi”, Porto, Pendino, Mercato e Vicaria situati sotto il livello delle acque, e caratterizzati da quella conformazione urbanistica fatta di stradine poco ariose e per niente assolate, causa della veloce propagazione del contagio.
Dopo un’elevazione del livello stradale di 3,5 metri furono gettate le basi per la costruzione del Rettifilo, che collegava la Stazione centrale con via Medina e piazza Municipio.

Vennero inoltre costruite otto strade, unite ad angolo retto con il corso Umberto I, allo scopo di collegare questi con via Marina da un lato e i decumani dall’altro. Sul corso, così come su via Poerio e via Mancini – altre due strade costruite in seguito al progetto – vennero edificati una serie di nuovi edifici destinati alla media borghesia mentre, alle spalle di tali costruzioni, i vecchi edifici si alternavano ai nuovi.

I lavori di risanamento terminarono nel 1894. Gli stessi poi proseguirono con il prolungamento del Corso Garibaldi fino a piazza Carlo III

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