Con l’espressione “passaggio di proprietà” s’intende il trasferimento della titolarità di un bene da un soggetto, il cedente, ad un altro, il cessionario.
Quando a dover essere “passata” è la proprietà di un immobile, il compito di adempiere a tutte le pratiche burocratiche viene affidato ad un notaio, che si occupa del rogito: ossia la redazione del contratto, e la trascrizione di questi all’interno dei pubblici registri immobiliari. Il rogito e l’intervento del notaio, sono la colonna portante del passaggio di proprietà di un immobile che senza, non può essere effettivamente portato a termine o meglio, non poteva.
Stando ad una recente sentenza del tribunale di Pordenone infatti, esistono dei casi specifici in cui, il trasferimento di una proprietà immobiliare può essere completato anche senza l’intervento del notaio.
Vediamo il caso specifico.
Passaggio di proprietà di un immobile senza notaio, il caso.
Il caso in questione risale a marzo di quest’anno quando, il tribunale di Pordenone, ha accettato il ricorso di due coniugi in via di separazione che, chiedevano la trascrizione all’interno dei regstri immobiliari di un passaggio di proprietà, stipulato nell’ambito di una negoziazione assistita: i due si erano visti precedentemente rifiutare la trascrizione nei registri, in quanto, veniva considerata indispensabile l’autenticazione del notaio. Da qui, la decisione di dare il via al ricorso.
Decisione che si è rivelata giusta in quanto, il Tribunale ha dato ragione ai due coniugi sancendo, che con questo tipo di negoziazione l’intervento del notaio non è necessario visto che, la negoziazione assistita, altro non è che un accordo mediante il quale due parti convengono di “cooperare in buona fede e lealtà” per risolvere i loro problemi in maniera amichevole.
Ed è quindi superflua la presenza del notaio, a patto che la negoziazione assistita sia redatta in forma scritta e conclusa con l’assistenza di uno o più avvocati, che ne certifichino l’autografia delle sottoscrizioni, sotto la propria responsabilità.
