La Villa Comunale di Napoli: il polmone della città

  • di Simona Vitagliano
  • 4 anni fa
  • Napoli
  • 1

Impossibile passeggiare per Mergellina e Via Caracciolo e non sentire l’impulso di entrarci, almeno per qualche minuto: la Villa Comunale di Napoli vista mare è veramente irresistibile per tutti, napoletani e turisti, e accoglie ogni giorno tantissime persone che spendono lì un po’ della propria routine per fare jogging ed altre attività sportive, rilassarsi o fare il giro di rito con il proprio amico a quatto zampe.

La posizione

La Villa Comunale di Napoli è un lungo giardino, dell’estensione di oltre 1 chilometro (pari a circa 110mila metri quadrati), che divide la Riviera di Chiaia dal Lungomare Caracciolo: possiede diversi accessi laterali tra Piazza della Repubblica e Piazza Vittoria, dove è ubicato, poi, anche l’ingresso principale.

Si tratta di uno dei più importanti giardini storici della città, in qualche occasione, purtroppo, rimasto chiuso: prima, durante gli anni ’70-’80, nel completo degrado (a cui si riparò con importanti lavori di ristrutturazione) e, poi, anche ultimamente a causa dei cambi climatici che stanno generando ondate di forte maltempo quasi “tropicale” anche dalle nostre parti che non risparmia gli alberi che lo disseminano e che sono sempre stati un tratto distintivo dell’intero circondario.

La storia

Se possiamo goderci questo chilometro di verde che si affaccia sul mare è grazie a re Ferdinado IV di Borbone, che decise la sua realizzazione, che avvenne nel 1780, ispirato dalle Tuilieres parigine: questi giardini dovevano essere luogo di sollazzo, ricovero e passeggiate per la nobiltà napoletana, tant’è che l’accesso al popolo era vietato. Chissà se avrebbe mai immaginato che, in futuro, questo rettangolo alberato sarebbe diventato di dominio pubblico!

Il verde venne attentamente progettato in combo con statue neoclassiche, piccoli tempi, fontane e una meravigliosa cassa armonica in ghisa e vetro che, però, sarebbe arrivata soltanto successivamente (venne, infatti, progettata dall’architetto Enrico Alvino nel 1877); all’interno, oggi, si trovano anche altri edifici, come il Circolo della Stampa e la Stazione Zoologica Anton Dohrn con l’Acquario più antico d’Europa.

Le origini del giardino storico, però, affondano le radici in tempi ancora più antichi: nel 1697, infatti, era stato Luis de la Cerda, duca di Medinaceli, ad intuire che quel particolare tratto di strada poteva trasformarsi in un meraviglioso angolo per il passeggio, tant’è che ordinò la costruzione in loco di alcune fontane e la piantumazione di svariati alberi tutto intorno. Il tratto che ne nacque portava da Porta di Chiaia alla Crypta Neapolitana (oggi visitabile, negli esterni, all’interno del Parco Vergiliano).

Quando, poi, subentrò nel 1778 re Ferdinando IV di Borbone, i lavori furono affidati all’architetto Carlo Vanvitelli; la Fontana dei Quattro Leoni, poi nota come “delle Paperelle”, arrivò nel 1791, mentre un primo ampliamento ispirato ai giardini inglesi (di cui c’è una meravigliosa testimonianza anche nella Reggia di Caserta) si fece strada nel primo Ottocento, facendo raggiungere quasi l’attuale dimensione, orientandosi verso Piazza della Repubblica.

Nel tempo tante altre opere, tra cui nuove fontane, un obelisco e vari tempietti, vennero realizzati e, dopo il 1860, venne esteso l’accesso libero a tutti: era nata la Villa Nazionale che, nel 1868, accolse anche ben 8 statue settecentesche che, in origine, erano destinate alla Reggia di Caserta. Ancora, arrivarono la Casina Pompeiana e la Stazione Zoologica Anton Dohrn (1872) fino a quando, a cavallo con il nuovo secolo, la zona tra Santa Lucia e Posillipo (quest’ultima prima apparteneva a Pozzuoli) venne stravolta e trasformata con colmate a mare che dettero vita a Via Caracciolo e all’ultimo ampliamento della Villa.

In età moderna, infine, dopo la sopracitata fase di abbandono degli anni ’70-’80, grazie ad un progetto di riqualificazione, il 6 Giugno 1999 il sito è stato definitivamente e nuovamente inaugurato, lasciando godere i visitatori di una rinnovata sicurezza grazie anche ad un nuovo e moderno impianto di illuminazione.

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