Come si calcola il valore al metro quadro di un immobile?

Conoscere il valore per metro quadro di una abitazione o di un locale commerciale può essere utile in moltissimi casi: che si debba accendere un mutuo, che ci si voglia regolare su un ipotetico prezzo di vendita o si necessiti semplicemente di raccogliere materiale informativo per questioni riguardanti eredità o altro, si tratta di un elemento cardine intorno al quale ancorare diverse valutazioni.

Ma come si calcolano questi valori e come si possono fare delle stime sui massimi e sui minimi, nello specifico, per determinati immobili?

Valore a metro quadro: i parametri

I parametri intorno ai quali ruota la valutazione a metro quadro di un immobile sono svariati: si parte dalla città (ma anche dal quartiere o dal paese) in cui è ubicato, dalla zona (centrale, semicentrale, periferica, suburbana o extraurbana), dalla tipologia ed anche dallo stato di conservazione dei suoi locali (scarso, normale, ottimo). Questo insieme di variabili viene studiato dall’OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare) dell’Agenzia delle Entrate, che aggiorna le sue quotazioni ogni 6 mesi e le raccoglie in una banca dati consultabile online gratuitamente.

Basta, infatti, andare sul sito e inoltrarsi nella sezione Documentazione”, per connettersi direttamente al link dell’OMI e conoscere le informazioni che interessano, opzionando la ricerca come testuale o tramite mappa (dove ci si interfaccia con una cartina interattiva). In questo modo si accede ad una pagina di consultazione che contiene tutti i dati relativi ad abitazioni civili, economiche, box o posti auto, inclusi i valori minimi e massimi al metro quadro stimati dall’ente.

Il valore finale

Una volta appurato il valore a metro quadro dell’immobile, moltiplicandolo per la superficie commerciale e per i coefficienti di merito, si ottiene il valore totale dell’edificio. In particolare, la prima di queste ulteriori variabili è la somma di superfici coperte (muri interni, muri perimetrali esterni e muri in comunione al 50%), superfici di ornamento (terrazze, balconi, giardini e cortili, in percentuali diverse a seconda dei casi), vani accessori (cantine, soffitte etc) e parcheggi (posti auto), mentre i secondi si basano sullo stato locativo (abitazione libera, affittata o affittata stagionalmente), su quello di conservazione, sul piano (valutando anche la presenza dell’ascensore) e, infine, su luminosità, esposizione e vista.

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