Decoro architettonico di un edificio: cos’è e come si tutela

Stando a quanto dichiarato dalla Cassazione come decoro architettonico di un edificio va intesa l’estetica, le linee e le strutture, che nel suo insieme conferiscono all’edificio in questione una sua personalità: ogni palazzo ha quindi un suo decoro, in quanto questo è costituito dal suo insieme così com’è stato pensato e costruito dall’architetto. Quindi, l’apertura di una nuova finestra fuori squadra rispetto alle altre o la costruzione di un balcone su una facciata liscia, costituiscono una violazione del decoro architettonico.

Comunque, non è tanto ciò che si costruisce in un secondo momento, ma come questa s’inserisce all’interno dell’armonia del palazzo a costituire o meno una violazione del decoro, per esempio: la costruzione di uno sgabuzzino per le scope fuori ad un balcone all’ultimo piano, quindi non visibile a tutti, non costituisce violazione del decoro, come invece lo è la stesso sgabuzzino posto fuori ad un  balcone al primo piano.

Quindi, la Cassazione, per evitare problemi ed incomprensioni in merito, ha stilato una lista contenente tutte le condizioni, che causano con certezza lesione al decoro di un’edificio, ossia:

  1. La “nuova costruzione” deve essere visibile 
  2. Deve comportare una diminuzione nel valore del palazzo
  3. Deve essere permanente.

La tutela del decoro architettonico può essere esercitato sia dall’amministratore di condominio, sempre dietro precisa autorizzazione dell’assemblea,che dal singolo condomino, in quanto la tutela del decoro del condominio in cui si abita costituisce manifestazione del diritto di proprietà.

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