Tasi: in arrivo una stangata per gli italiani

La tassa sui servizi indivisibili dei Comuni o Tasi comprende in sé la Tari, tassa sui rifiuti, in alcuni casi l’Imu, ed è stata calcolata sulla base dell’aliquota  del due per mille, che però può variare dal 2,6% al 3,3% per mille, a seconda della decisione dei Comuni d’applicare detrazioni o meno. Da qui l’allarme lanciato da alcune delle associazioni per i consumatori più importanti.

La Tasi, stando alle stime di Federconsumatori e Adusbef infatti, graverà sugli stipendi degli italiani, di ben 231€ a famiglia, nel caso di aliquota fissata al 2,5 per mille, cosa che ha destato l’indignazione della maggior parte degli italiani, in quanto questo metterebbe  in condizione le famiglie di pagare quello che, con le detrazioni dell’Imu, invece non pagavano, La cosa riguarderebbe principalmente i proprietari/inquilini, di abitazioni a bassa rendita catastale che:

  1. In caso di detrazione minima, si troveranno a pagare 118 € di tassa, piuttosto che zero
  2. In caso di assenza di detrazioni fissate dal Comune pagheranno 183€.
  3. E non finisce qui. Stando a quanto dichiarato dal Codacons infatti, la Tasi graverà particolarmente anche sui proprietari di uffici, capannoni, negozi ed aziende italiane, che dovranno versare in todo una somma superiore al miliardo di euro.

Da qui le dichiarazioni del presidente della Codacons, Carlo Renzi, che ha teso a sottolineare come non soltanto la Tasi, non soltanto come la Tasi sarà più cara dell’Imu, ma anche come la tassa graverà particolarmente su famiglie a redditto medio o basso: chi possiede o è locato in un’immobile a basso valore catastale, si ritroverà infatti a dover pagare di più rispetto alla vecchia Imu, come conseguenza delle minori percentuali di detrazione applicate.

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