Condominio: come difendersi dai cattivi vicini

La vita in un condominio di certo non è facile : bisogna abituarsi a condividere gli spazi, comportarsi sempre in maniera rispettosa, imparare a tollerare alcune brutte abitudini dei vicini. Le liti “tra dirimpettai”, in un paese come l’Italia dove otto abitanti su dieci vivono in un condominio, costituiscono la maggiore fonte di problemi all’interno dello stabile stesso e, sono spesso all’ordine del giorno, con conclusioni non sempre delle migliori: secondo l’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari sono infatti più di due milioni i conflitti che finiscono di fronte al giudice di pace o ad un Tribunale.

Questi i numeri che hanno spinto la corte di Cassazione a correre ai ripari, ampliando nel maggio del 2011, l’applicazione di una ben nota legge : quella anti- stalking. Stando all’applicazione condominiale di questa, coloro che : “minacciano o molestano taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”, possono essere considerato molestatori.

Vita dura per i cattivi vicini quindi, che rischiano d’incorrere o in una pena detentiva di quattro anni di carcere, o allo sfratto, con relativa ingiunzione d’allontanamento perenne dal condominio in questione. Onde evitare rimedi tanto drastici, una denuncia penale è pur sempre una denuncia, la legge mette a disposizione del condominio o condomino molestato, altri due mezzi per difendersi dal vicino molestatore:

  • Un ammonimento da parte del questore: È sufficiente recarsi in un Commissariato e chiedere di compilare un modulo in cui far presente le persecuzioni subite. Sarà il questore a convocare in seguito il “cattivo vicino” e le “vittime”, per confrontare le due versioni.
  • Rivolgersi a degli sportelli condominiali: attivati da diversi Comuni italiani (quali ad esempio Vicenza, Lucca, Roma, Firenze, Padova, Brindisi), sono gratuiti e offrono counselling e attività di “conflict coaching”

Per maggiori informazioni visitate il sito internet del vostro Comune, li potrete trovare tutte le informazioni al riguardo.

 

 

 

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