Corso Vittorio Emanuele, la storia della strada più lunga di Napoli

Se si chiede ad un napoletano qual è la strada più lunga della città, la risposta sarà quasi certamente “Spaccanapoli”. Ma con i suoi 5 km di lunghezza, Corso Vittorio Emanuele le batte tutte, diventando non solo la strada più lunga di Napoli, ma anche la sua prima “tangenziale”.

La storia di Corso Vittorio Emanuele: un viaggio attraverso il tempo

La visione di Ferdinando II

Era la metà del XIX secolo quando Ferdinando II di Borbone, noto come “Re Bomba”, immaginò una nuova arteria che avrebbe collegato la parte bassa di Napoli all’allora nascente quartiere del Vomero. Un’idea ambiziosa che avrebbe cambiato per sempre il volto della città.

Nel 1852, il Re incaricò un gruppo di architetti, tra cui Errico Alvino, Francesco Saponieri e Luigi Cangiano, di elaborare il progetto del nuovo corso. La sfida era ardua: realizzare una strada che si snodasse per chilometri, attraversando zone collinari e dislivelli notevoli.

I lavori iniziarono nel 1853 e si protrassero per diversi anni. Il primo tratto, da Piedigrotta al convento di Suor Orsola Benincasa, fu inaugurato nel 1853 e prese il nome di Corso Maria Teresa in onore della regina. Il secondo tratto, dal convento a Salvator Rosa, venne completato solo nel 1860.

Un omaggio al primo Re d’Italia

In seguito all’Unità d’Italia e alla conquista di Napoli da parte di Garibaldi, il Corso venne intitolato a Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia. Un omaggio simbolico al nuovo corso storico del Paese.

Corso Vittorio Emanuele divenne subito una strada di primaria importanza per la città. Permise di collegare il centro storico al Vomero, favorendo lo sviluppo urbanistico di quest’ultimo quartiere. Inoltre, la sua ampiezza e la sua centralità la resero un luogo ideale per l’edificazione di palazzi signorili, negozi e attività commerciali.

Un secolo di cambiamenti

Nel corso del XX secolo, Corso Vittorio Emanuele ha subito diverse trasformazioni. Il tratto iniziale, da Piazza Mazzini a Via Toledo, è stato pedonalizzato, diventando un’area di passeggio e di shopping. Il resto del Corso ha mantenuto la sua vocazione di strada trafficata, pur conservando il suo fascino storico e architettonico.

Oggi, Corso Vittorio Emanuele rappresenta una delle strade più emblematiche di Napoli. Un luogo che racchiude in sé storia, cultura e modernità, offrendo ai visitatori un’esperienza ricca di suggestioni e di scorci suggestivi.

La storia di Corso Vittorio Emanuele è la storia di una città che si evolve e si trasforma. Un’eredità di valore che testimonia l’ambizione, la tenacia e la bellezza di Napoli.

Un panorama mozzafiato e palazzi storici

Una delle peculiarità del Corso è la sua posizione: i palazzi sono stati costruiti tutti dal lato del monte, lasciando libero il lato del mare per regalare ai passanti un panorama mozzafiato sul Golfo di Napoli. Lungo il corso si possono ammirare numerosi palazzi storici, come il Palazzo Calabritto, il Palazzo del Banco di Napoli e il Palazzo della Borsa.

Curiosità e aneddoti

Ci sono 2 cose che forse non sai riguardo questo Corso, ovvero:

  • Il progetto originale prevedeva un terzo troncone che avrebbe dovuto collegare Corso Vittorio Emanuele a Capodimonte, ma non fu mai realizzato.
  • La statua al centro di Piazza Mazzini, erroneamente creduta da molti raffigurante Mazzini, è in realtà dedicata a Paolo Imbriani, giurista, politico, poeta e patriota napoletano.

Corso Vittorio Emanuele è un vero e proprio museo a cielo aperto, un luogo dove storia, architettura e bellezza si incontrano per dare vita ad un’esperienza unica. Perdersi tra i suoi negozi, i suoi bar e i suoi ristoranti è un must per chiunque visiti Napoli.

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