Il bar sotto casa è rumoroso al punto da non farvi dormire? Ecco cosa dice la legge sugli schiamazzi notturni e cosa potete fare per far diminuire o cessare il rumore.
L’inquinamento acustico è una costante con cui la maggior parte di noi è ormai abituata a confrontarsi. Soprattutto chi vive in una grande e affollata metropoli, come Napoli ma anche come Roma e Milano, è quasi assuefatto al rumore prodotto da strade trafficate, clacson e clienti degli esercizi commerciali più disparati.
Esistono tuttavia casi in cui la soglia di rumore supera la normale tollerabilità e diventa davvero insopportabile: uno di questi casi è quello in cui abbiamo un bar rumoroso sotto casa.
Avere un bar rumoroso e sempre pieno di gente sotto casa può essere considerata una fortuna da alcuni, ma può trasformarsi in un vero e proprio incubo per altri: rumori molesti a tutte le ore del giorno o, peggio ancora, della notte, caos e schiamazzi notturni impediscono spesso non soltanto di dormire, ma anche di svolgere una qualunque attività domestica in santa pace.
Cosa fare se si ha un bar rumoroso sotto casa?
Come abbiamo detto, la maggior parte di noi è ormai abituata al rumore. Ci sono però delle situazioni in cui il rumore è talmente intenso e costante da diventare insopportabile. Lo dice la legge: l’art. 844 del Codice Civile stabilisce appunto quelle circostanze in cui il rumore va oltre la normale soglia di tollerabilità e diventa dannoso per la quiete pubblica: questo può essere il caso di un bar rumoroso sotto casa.
La soglia di tollerabilità del rumore
Questa soglia di tollerabilità del rumore è fissata generalmente a +5 decibel rispetto al rumore di fondo durante il giorno, e a +3 decibel di notte. Se un esercizio commerciale di qualunque genere emette un rumore che supera questa soglia, sta di fatto commettendo un reato.
È importante sapere che il codice penale punisce chiunque disturbi la pubblica quiete, sia di giorno che di notte, tramite rumori molesti, schiamazzi notturni, attraverso strumenti sonori o di segnalazione acustica (clacson, altoparlanti), attraverso emissione di musica (dal vivo o riprodotta tramite un apparecchio).
Il reato di disturbo della quiete pubblica
Il titolare di un bar rumoroso che mette musica a tutto volume, o che non avvisa i suoi clienti di evitare schiamazzi notturni per non disturbare i vicini, sta di fatto attuando un comportamento fuori legge, che può essere sanzionato con un’ammenda e con un periodo di reclusione fino a 3 mesi.
Quando si configura il reato di disturbo della quiete pubblica?
Bisogna fare una precisazione in merito: affinché gli schiamazzi notturni e i rumori molesti provenienti dal locale costituiscano a tutti gli effetti un reato, è necessario che si verifichino alcune circostanze.
Il reato di disturbo della quiete pubblica si configura infatti soltanto quando il danno arrecato o potenzialmente arrecato dal rumore che supera la soglia di tollerabilità è diffuso e generalizzato, ovvero: il fastidio deve essere tangibile e colpire, anche se solo potenzialmente, una moltitudine di persone, anche se a chiamare i carabinieri e sporgere denuncia è una sola persona.
Bar rumoroso: cosa possono fare i condomini?
La cosa migliore da fare è sempre tentare la via della conciliazione. Mantenere un rapporto di buon vicinato è importante per vari motivi, quindi è sempre consigliabile cercare, se possibile, di preservarlo.
Il primo passo quindi è quello di fare presente la problematica al gestore del locale, che sia un bar, un pub, un ristorante o una discoteca, e cercare insieme una soluzione condivisa.
Laddove la conciliazione non fosse possibile, ci si può rivolgere all’autorità giudiziaria. Agire per vie legali è consigliabile soltanto in casi estremi, perché il processo potrebbe andare per le lunghe e intanto il problema del rumore persisterebbe. Se proprio avete deciso di iniziare la battaglia legale, la prima cosa da fare è inoltrare una diffida ai responsabili delle emissioni rumorose.
In seconda battuta, potete presentare un esposto al Comune di residenza per richiedere la verifica dell’entità del rumore da parte di un tecnico dell’Arpa: se il rumore supera la soglia di accettabilità, il Comune provvede a sanzionare il soggetto disturbante e può addirittura richiedere la chiusura del locale. Se invece la valutazione dei tecnici è negativa, cioè il rumore prodotto dal bar sotto casa non viene considerato superiore ai limiti, si può comunque agire per vie legali intentando un processo. Questa via è perseguibile anche nel caso in cui, sanzionato, il gestore del locale non dovesse adempiere agli obblighi di riduzione o cessazione del rumore stabiliti per legge.
Si può richiedere un risarcimento danni?
Se vi siete rivolti a un avvocato per fare causa al gestore del bar rumoroso, potete richiedere che vi venga pagata una somma per il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali. Rientra nei danni patrimoniali la svalutazione del proprio immobile a causa dell’esposizione al rumore; nei danni non patrimoniali invece può essere annoverato il peggioramento della qualità della vita dovuto al rumore, che si configura come un danno esistenziale.
Cosa fare se il rumore comporta un rischio per la salute
Se si riesce a dimostrare che il rumore comporta un effettivo rischio per la salute di chi vi è esposto, si può fare una richiesta per un provvedimento di urgenza, da inoltrare al tribunale tramite un avvocato. Il procedimento d’urgenza si risolve generalmente in un paio di udienze: al termine del procedimento, dopo una perizia fonometrica per valutare l’entità del rumore effettuata da un consulente d’ufficio, un giudice stabilirà la pena per i trasgressori, nonché i rimedi da adottare per abolire o quantomeno ridurre le emissioni rumorose che disturbano i vicini.